11-09-2010
VIOLENCE AND THE SACRED performing as VIOSAC
"Dawning Luminosity"
(VATS)
Time: (53:43)
Rating : 6.5
Il classico ensemble VIOSAC, nato negli anni '80 e tornato in vita due anni fa grazie all'interessamento del solo Graham Stewart (uno dei suoi membri originari), non smette di proporre continue evoluzioni che non lasciano spazio ad una facile catalogazione. "Dawning Lumonisity" è il terzo titolo della nuova era inaugurata con "Rusty Pile" e si posiziona agli albori rispetto al precedente "You Are Planning To Enjoy The Apocalypse", disco al limite dell'improvvisazione libera di cui abbiamo avuto modo di parlare qualche tempo fa nel nostro magazine. Il nuovo capitolo parte da presupposti tematici circoscritti: la curiosa dedica ad una precisa specie di allodola, il San Giovanni a Patmos che illustra la copertina e il sottotitolo "Musica per tristezza e risolutezza in tre parti" sono tutti sintomi che preannunciano un album più riflessivo e cerebrale. Generato usando un signor parco sintetizzatori, il disco ha un aplomb prettamente ambientale, basato su suoni continui e lunghi che provengono dal passato. L'insistente effetto analogico mantenuto per archi temporali ampi riporta alla memoria la prima cosmic music ed alcune sperimentazioni degli anni '70, ma anche autori più recenti come Steve Reich. I droni minimali vengono formati tramite un raffinato gioco di sovrapposizioni elettroniche che, compattandosi, danno luogo ad un unico sibilo in movimento dotato di un notevole effetto ipnotico, quasi a suggerire un uso meditativo dell'album; di fatto le tre tracce non hanno variazioni strutturali, ma solo impercettibili modifiche di tonalità, aspetto che le rende un unico grande brano. "Dawning Lumonisity" è paradossalmente ancor meno commerciabile dei due già complessi lavori precedenti: si pone come un'avanguardistica sperimentazione retrò, basata su minimalismi astratti che sembrano richiamare pratiche ascetiche. Arduo, ma a suo modo intrigante!
Michele Viali
http://www.myspace.com/violenceandthesacred