06-05-2010
SSICK
"Choose"
(Autoproduzione)
Time: (20:31)
Rating : 5
Che la vita sia fatta continuamente di scelte è una cosa ovvia, importante e a volte crudele. Che queste scelte condizionino il resto della nostra esistenza è purtroppo vero, specialmente se il nostro sé è genitoriale oltre ogni limite. Le decisioni importanti che prendiamo, soprattutto le più difficili, comportano sempre grosse rinunce; ogni volta che ci sentiamo insoddisfatti e intendiamo cambiare le cose, corriamo a ritroso nel nostro percorso di vita verso quei momenti cruciali che ne hanno determinato la ragion d'essere e, provando a cambiarli, andiamo ad intaccare il nostro personale equilibrio e il rapporto con gli altri, consci che la nostra soddisfazione può scontrarsi col dispiacere e l'infelicità di chi ci sta intorno. Questi i concetti attorno al quale ruota l'EP "Choose" (disponibile in free download) dei siciliani Ssick, giunti, dopo sei anni di silenzio, al terzo lavoro in studio dopo i precedenti "Regressive Psychotherapy" del 2003 e "Change" del 2004. Mentre il primo era interamente frutto della mente di Angelo Russo e il secondo si avvaleva già di una band per le esecuzioni live, questo disco, pur rimanendo Angelo la mente del progetto, si avvale maggiormente dei suoi più stretti collaboratori sia per quanto riguarda la musica che la veste grafica. Nei cinque brani presenti su "Choose" l'approccio rabbioso e dissonante degli esordi rimane intatto, uno spirito punk traslato nell'epoca moderna dei sintetizzatori. E così vediamo incrociarsi i fantasmi di Nine Inch Nails, Korn e Marylin Manson con quelli più datati di Throbbing Gristle e Einstürzende Neubauten. Fantasmi che ne tracciano le coordinate ma ne pongono allo stesso tempo i limiti; l'angoscia e la malinconia delle composizioni è marcata e greve, ma, nonostante l'intenzione di spiccare per originalità e sperimentazione, non giunge ai livelli di avanguardia sperata. Il legame con i Nine Inch Nails è ancora troppo evidente, dalla timbrica della voce, alle trame di chitarra, allo stile della batteria. L'impasto sonoro risulta spesso caotico e al limite della dissonanza, praticamente fuori dall'intonazione; non so quanto tutto ciò sia voluto, ma talvolta produce sensazioni fastidiose nell'ascoltatore e aggiunge alla sofferenza che già si respira nei brani un precauzionale distacco per paura di asfissia. Ci sono tuttavia dei buoni spunti, come nel trascinato finale di "The Altitude" e nei riusciti riff di "Screw And Washer", ma resta evidente che c'è ancora molto da lavorare sia sui suoni delle chitarre, a volte molto approssimativi, che sulla composizione vera e propria, già di per sé lontana dagli schemi basilari di una canzone pop e oltremodo priva di arrangiamenti in grado di esaltare variazioni di tonalità e di tempo. Consci di quanto questo lavoro sia stato sofferto e 'sentito', auguriamo ad Angelo tutto il meglio per una prossima uscita del progetto Ssick, magari con la speranza di lasciarsi alle spalle i miti tanto adulati per una ricerca sonora più personale e fluida.
Silvio Oreste
http://www.myspace.com/ssickproject