28-04-2010
VV.AA.
"Folk Studio"
(Hau Ruck! SPQR)
Time: (19:45)
Rating : 7.5
Che la scena (neo)folk italiana avesse delle sue peculiarità che la rendono diversa da tante altre correnti era cosa provata da anni, ma ancora nessuno aveva tentato di prenderne formalmente parte in questo senso, almeno fino all'uscita di "Folk Studio", lavoro che sintetizza programmaticamente valori e qualità di un genere Nostro, ormai distante sia dal neofolk delle origini che dalle divagazioni germaniche e marziali. Questa compilation, stampata su vinile 10", è il primo di una serie di volumi che vedranno in rassegna band unite dalla volontà di riproporre suoni che uniscono passato e futuro, tenendo a mente le comuni radici e il folklore, aspetti evidenziati dalla scelta di testi in dialetto e di temi legati a vario livello alle realtà locali. Le sonorità acustiche, con evidenti tendenze verso suoni tradizionali e popolari, sono il leit-motiv del disco, aperto e chiuso dai Green Man, che si esibiscono prima con una cover del gruppo prog-rock siciliano Era Di Acquario e nel finale con la tragica storia della baronessa di Carini. Nel mezzo troviamo gli stimati Roma Amor, che rimangono aderenti alle tematiche femminili con il malinconico valzer de "La Tradida", gli Having Thin Moonshine (recentemente all'esordio con un album per la Ark Records) con un pezzo dai toni epici che ripercorre leggenda e storia di una classica festa molto sentita a Venezia, e i monumentali Egida Aurea che, con suoni popolari, narrano il tema dell'esilio vissuto da un cittadino genovese. Il contenuto del disco è arricchito da un'eccellente confezione con foto interne e spiegazioni riguardo i singoli brani e le finalità del progetto. "Folk Studio" racchiude sonorità che vanno oltre i confini ideologici e di genere, per proporre un'identità musicale nuova e diversa ma saldamente ancorata alle tradizioni italiche: i presupposti eccellenti hanno dato vita ad un lavoro di grande qualità. Neo-italian-folk!
Michele Viali