23-03-2010
REALGAR
"Auriloquio"
(Autarkeia)
Time: (52:23)
Rating : 7.5
Grazie all'interessamento della label lituana Autarkeia il duo napoletano formato da Claudia Florio (ex-Lupercalia) e Roberto Marino (ex-Argine), in arte Realgar, giunge alla pubblicazione dell'agognato album d'esordio, inizialmente prevista per il 2008 e più volte rimandata a causa di problemi contrattuali. "Auriloquio" è il degno successore del miniCD promozionale realizzato nel 2006, già recensito sulle nostre pagine, dal quale sono stati recuperati i tre brani più interessanti. Gli intenti, in ogni caso, apparivano chiari già quattro anni fa: la musica del progetto partenopeo nasce da una sconfinata passione per l'arte, per la letteratura e per i compositori del XVI secolo; lo stesso titolo dell'opera vuole essere un omaggio ad un trattato redatto nel '500 dall'alchimista e giurista italiano Vincenzo Percolla. La vicinanza con questo personaggio storico è accentuata, in secondo luogo, dalle professioni svolte dai Nostri: Claudia è una ricercatrice chimica, Roberto è un avvocato. Da queste interessanti premesse ha preso forma un'elettronica elegante, colta, tesa ad una forma espressiva che non rinnega le radici della musica italiana per eccellenza, quelle del bel canto. Le trame liquide ed avvolgenti di Roberto, spesso accompagnate da percussioni che garantiscono maggiore dinamicità all'insieme, si sposano infatti al canto sopranile della Florio, misterioso cocchiere che trasporta l'ascoltatore verso un mondo in cui colori, suoni e profumi si sciolgono in una distorta immagine dalle tonalità purpuree. Un algido sintetizzatore gioca un ruolo importante nel dare a molti brani un respiro vagamente neoclassico, avvicinando l'esordio dei Realgar all'operato di Qntal ed Helium Vola, ensemble che hanno fatto delle commistioni tra suoni elettronici e musica antica il proprio cavallo di battaglia. Non mancano, inoltre, richiami alla morbida ed oscura sensualità dei connazionali Kirlian Camera. La musica del duo, tuttavia, non vuole ricalcare le gesta di altri: è anche grazie a delle fantasiose liriche, scritte prevalentemente in latino e in italiano, che la ricerca di Claudia e Roberto rivela una profondità che non potrebbe appartenere a dei semplici cloni ed assume un taglio del tutto personale. I pregi del disco emergono in maniera lampante: la sensibilità insita nelle melodie senza tempo di "Finis", "Brüke" e "Cold Lights", brani che potrebbero tranquillamente sfondare nei club tedeschi, cattura sin dal primo ascolto; i difetti, seppur minimali, concernono in particolar modo la produzione, che, in vista di una pubblicazione futura, dovrebbe cercare di valorizzare al meglio la qualità del suono, bilanciando i volumi in maniera più adeguata. Le aspettative restano comunque alte e, da parte nostra, la speranza è che i Realgar possano tornare presto con un secondo disco che possa aiutarli ad incanalare al meglio le proprie ispirazioni, nonché confermare la loro bravura. Comunque sia, al momento abbiamo ben poco di cui lamentarci: "Auriloquio" è un'opera da scoprire piano piano, un album che, ascolto dopo ascolto, continua a rivelare nuovi particolari, un viaggio attraverso i sentieri misteriosi dell'Arte più incontaminata.
Marco Belafatti
http://www.myspace.com/realgarmusic
http://www.autarkeia.org/main.php