08-02-2010
THE GLAMOUR MANIFESTO
"The Glamour Manifesto"
(Metatron/Halidon)
Time: (38:18)
Rating : 5
Debutto ufficiale per questo quartetto di Jesolo, attivo in forma embrionale già dal 2001, ma solo oggi forte di un assetto che ha permesso di giungere all'ingresso nel mercato discografico. Il sound proposto dai Nostri è un frenetico mix di elettronica volutamente 'tamarra' e (pop)rock dall'appeal commerciale, energico quanto basta per smuovere i corpi del pubblico giovanile e ruffiano al punto giusto per accattivarsi le simpatie di chi si diletta con le cose più spensierate e concettualmente leggere dell'indefinibile universo 'alternative'. Tastieroni techno, chitarre graffianti, un impatto studiato per funzionare sul palco e la voce squillante (anche troppo...) del frontman Armen sono gli ingredienti su cui punta praticamente tutto la band veneta, che dopo un'intro spudoratamente techno dà subito sfoggio della propria verve con l'electro-pop-rock ad alto tasso danceable di "Between Transparent And Sparkling" e prosegue con l'impeto rockeggiante di "My Favourite Murderer" e della scattante "Hide And Eat", prima di svendersi alle malizie pop (e financo hip-hop) con una "Visual System Turismo" che rivela velleità commerciali decisamente eccessive. Ed è proprio questo il limite dell'album, almeno per il pubblico del nostro settore: delle velleità commerciali che forzano il songwriting, riducendo il tutto al semplice compiacimento di quel pubblico più giovane che consuma la musica in una sola stagione. Ad essi è rivolto tanto il pop-rock leggero di "Sunlight vs Moonlight" quanto la electro-ballad "Lights, Camera, Action!", e l'irritante uso del vocoder in "No, No... Now!" va nella medesima direzione, così come i restanti episodi... Voler 'sfondare' con un sound altamente commerciabile, rivolgendosi al disattento e superficiale - ma numericamente predominante - pubblico giovanile odierno, è in fin dei conti una scelta tanto deprecabile quanto legittima, e quindi i The Glamour Manifesto hanno tutto il diritto di provarci, ma nessuno vieta loro di affiancare ai pezzi più spudoratamente 'easy' qualcosa di maggior spessore, onde avvicinare coloro i quali pretendono un minimo di sostanza anche dalla musica radio-friendly e trovare nuove soluzioni per una proposta che sin qui ha mostrato di avere pochi reali sbocchi creativi: gli Alice In Videoland ci sono riusciti, dimostrando che volere è potere... Alla prossima, sperando in una netta maturazione a tutto tondo.
Roberto Alessandro Filippozzi
http://www.theglamourmanifesto.com/