11-01-2010
LA SCENÈ DE LA SUITE
"Spectacula"
(La Scenè De La Suite)
Time: (35:41)
Rating : 7
Il progetto La Scenè De La Suite scaturisce dall'incontro tra Fabrizio Greco, poliedrico musicista trevigiano residente a Roma, e Chiara Suite, cantante di estrazione classica. "Spectacula", ispirato all'omonimo testo di Pellegrino Prisciano (astrologo e bibliotecario di corte, Ferrara, 1488), è ciò che ne consegue. Dark ambient minimale ed esoterica, profonda e onirica. Un'oscura impalcatura di lugubri tappeti sonori sui quali si distende il canto mistico e ricercato di Chiara, palesemente influenzata dalla celeberrima Lisa Gerrard. Ed è infatti proprio ad un tipico paesaggio orientale, di quelli cari alla dotata vocalist dei Dead Can Dance, che ci si avvicina fin dalle prime note di "Walking Through", tributo all'ode alla malinconia celebrata da John Keates. Quindi "Female" e "Male" (brani della stessa durata che intendono esplicare secondo il concetto di Ying e Yang, la fusione armonica degli opposti) confermano e ampliano il discorso dell'intro con un crescente potere evocativo, ordito dai sempre più espressivi vocalizzi di Chiara. La parte centrale dell'opera si innalza invece su trame più positive e incantate, quasi new age. Ma dopo pochi minuti si cambia nuovamente registro, e al malinconico violino di "Homo Ad Circulum", disegno leonardesco rappresentante le parti in rapporto col Tutto e l'immagine dell'uomo al centro dell'universo, segue l'arpeggio di "EVP (Speaking With J. Keats)", che introduce l'ultimo profondo lamento spirituale di Chiara, la quale ci riconduce alle inquietanti lande esplorate nelle fasi iniziali. A sé stante è invece il finale, "Flauto En La Plaza De Azabacheria", dove un dolce flauto ci accompagna per le strade di Santiago de Compostela, luogo simbolo della ripartenza e dell'esplorazione interiore. A questo punto, terminato il viaggio, ci si sente rapiti e affascinati, ma comunque non completamente appagati. Precisiamo: "Spectacula" rimane un disco difficile da decifrare, in quanto immerso in un genere dove la sottile linea che separa il capolavoro dalla semplice accozzaglia di suoni pescati a caso da un programma incombe come una maledizione in ogni dove; un genere dove talvolta anche i migliori dischi degli artisti più autorevoli possono risultare insopportabili. In questi casi non resta quindi che abbandonarsi alle proprie emozioni (sebbene anche quelle non risultino sempre omogenee, ma influenzate dal momento), tralasciando il modus operandi dell'artista e le sue effettive capacità strumentali, ma attingendo a mani piene dalla sua sensibilità e creatività. E Fabrizio e Chiara mostrano di averne eccome, di creatività. Il viaggio onirico ed esoterico in cui siamo condotti è intrigante e curioso, mai banale né fine a sé stesso. Forse ciò di cui si sente la mancanza è un finale crescente, che sappia convogliare in pochi solidi minuti tutti i concetti e le sensazioni espresse in precedenza, una summa artistica in grado di elevare lo spirito dell'ascoltatore lasciando un segno indelebile. Ma ciò non toglie il fatto che "Spectacula" sia decisamente un buon disco. Nota a margine: l'opera in esame è disponibile solamente nel formato download su iTunes.
Silvio Oreste
http://www.myspace.com/lascenedelasuite