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Room 108

07-12-2009

CORAZZATA VALDEMONE

"Corazzata Valdemone Ha Sempre Ragione!"

Cover CORAZZATA VALDEMONE

(Marks Of Deceased Productions)

Time: (61:42)

Rating : 8

Prendete una power-electro furente, memore degli insegnamenti sia della vecchia scuola (Whitehouse) che di quella più recente (i primi Genocide Organ o Atrax Morgue), unitela a brani d'epoca fascista, discorsi d'annata, oscuri proclami, motivi guerreschi e campionamenti scomodi estratti da chissà quale fonte cinematografica, spingete tutto alle estreme conseguenze fino a far diventare quel che sarebbe un semplice stile scorretto in uno schiaffo in faccia senza mezzi termini, dotato di un'ironia caustica sconosciuta al genere industrial: tutto questo è il 'noise totalitario' della Corazzata Valdemone, armata di una violenza beffarda che molti condannano e alcuni reputano inammissibile. Il progetto messinese giunge al suo quarto lavoro, inaugurato da un titolo che ricalca un celebre motto del Ventennio: incipit sardonicamente perfetto per il contenuto del disco. I singoli pezzi spaziano dai tanti samples di bombardamenti, spari, armi in carica, aerei e sirene fino a proclami e declamazioni di vario genere: in questo caso si va dalla lettura del Manifesto Futurista, alla poesia patriottico-guerresca "Il Fante Affardellato", fino al classico d'epoca fascista "Il Canto Dell'Aviatore" in "Flying Heros", passando per tanto altro materiale estratto da pellicole e non so quali altre fonti di non semplice decifrazione. Fa da controcanto la matrice power-electro violentissima, con il suo apice in "Surgical Futurism", spesso accompagnata da rumori ritmici che rimandano sia ai campi di guerra che al caos totale. Tre dei nove brani contenuti nel disco risalgono al 2003: due di questi mostrano già la vena dirompente ("Dreams Of Dust") e sarcastica ("Toxic Mind") che è giunta a pieno compimento nei pezzi più recenti, mentre il lunghissimo brano finale "Reborn Of The Ancient Spirith" (dal demo "Propaganda") mostra ancora, nella sua sterminata durata, qualche difficoltà nel gestire i tanti mezzi utilizzati. In generale questo progetto riesce a trasformare una materia fastidiosa per temi e suoni in una corrosiva ironia, spinta oltre l'immaginabile tramite un vortice di rumore. Il rischio (strenuamente cercato) è che tanta aggressività diventi una bomba a orologeria nelle mani del produttore, e ciò spiega forse il motivo per cui questo eccellente album sia stato stampato in sole 99 copie da una piccolissima etichetta cinese. Non c'è morbosità né propaganda nella Corazzata Valdemone, solo la ferma volontà di scuotere gli animi facendo riferimento alla vecchia scuola industrial, aggiornata con uno stile personale sprezzante e velenoso. Album originale e necessariamente da ascoltare.

Michele Viali

 

http://www.myspace.com/corazzatavaldemone

http://marksofdeceased.blogbus.com/