12-08-2009
NINE SINS READY FOR
"Nine Sins Ready For"
(Autoproduzione)
Time: (49:59)
Rating : 5
Nel recensire lavori come quello di questi quattro ragazzi veronesi, da un lato si vorrebbe premiare la dedizione e la passione per la musica, ma dall'altro non si può passare sopra ad evidenti lacune tecniche e grossolani errori. Il disco è autoprodotto, ma manca un vero e proprio approccio a quello che si può definire lavoro da studio. Il tutto sembra suonato in presa diretta, senza sovraincisioni di nessun tipo, cori, arrangiamenti e quant'altro, risultando così piatto e monocorde. Il risultato finale, a livello di suono, è fondamentalmente quello di certi demotape dove si respira inesperienza ad ogni solco. Dispiace perché alcune buone intuizioni ci sono e si respirano già dall'intro "Ghost In The Machine", dove un giro simil-arabeggiante di chitarra la fa da padrone su un sottofondo di rumori industriali. Anche in "Fixed Fantasies", forse il pezzo più riuscito, dopo un tetro arpeggio e una strofa dalla melodia accattivante, esplode un ritornello incisivo dall'incedere lento e cadenzato e con certe lontane reminiscenze 'nirvaniane'; ed infatti è proprio una sorta di grunge-dark il genere a cui i nostri sembrano accostarsi nelle fasi iniziali di questo lavoro, con arpeggi enigmatici (ma, bisogna dirlo, mai troppo originali...) alternati a schitarrate distorte. Procedendo nell'ascolto si notano maggiori influenze metal, che pervadono poi il resto del disco strizzando più volte l'occhio a Marilyn Manson, ma in una sorta di minimale rivisitazione (è proprio in questi episodi che viene da chiedersi perché i nostri non sfruttino a dovere un minimo di tutta quella tecnologia di cui oggi si dispone...). Anche nell'ultima traccia in studio, "Unreachable Ladder", il riff iniziale è buono, ma poi il pezzo si perde senza mai esplodere, complici anonimi suoni di chitarra e un cantato monocorde e senza groove, con poche variazioni melodiche e anche qualche imprecisione sull'intonazione. Completano il disco quattro pezzi registrati dal vivo (e purtroppo non si sente un granché la differenza con quelli registrati in studio...), tra il punk-rock gradevole di "Kind Of Revolution" alla 'mansoniana' "Mr. Ready-made", con azzeccate melodie vocali, sicuramente da sviluppare in futuro con una produzione che ne sottolinei i pregi. In sostanza possiamo dire che la buona volontà e alcune buone intuizioni non mancano di certo ai quattro ragazzi di Verona, ma per fare un buon disco c'è ancora molto da lavorare, curando i suoni nei particolari, creando cori che risaltino le melodie vocali, affinando gli arrangiamenti e imbastendo un tappeto sonoro omogeneo e preciso che aiuti ad alzare l'intensità nei momenti più rocckeggianti e a sottolineare le atmosfere nei momenti più introspettivi. C'è ancora una visione monoculare, bidimensionale, appiattita, in cui inevitabilmente si perde la profondità e il rapporto fra gli elementi. I Nine Sins Ready For si trovano ancora in un periodo di latenza, devono individuarsi e far uscire la loro interiorità con i mezzi e l'esperienza: le idee ci sono, ma per uscire allo scoperto serve maggior professionalità a livello individuale e di gruppo.
Silvio Oreste
http://www.myspace.com/ninesinsreadyfor