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Room 108

12-03-2007

TREES

"Walking Trees"

Cover TREES

(Ark/Masterpiece)

Time: CD1 (49:53) CD2 (42:43) CD3 (57:07)

Rating : 7.5

Il fine di questa particolare edizione, limitata a 500 copie in formato box, è di ripercorrere la carriera della band napoletana Trees. I primi due CD constano dell'album d'esordio "Trees" e del successivo "Harmonizer", usciti rispettivamente nel '97 e nel '99 per la label nostrana Energia, mentre il terzo dischetto contiene il nuovo lavoro "Ash". I dischi risalenti agli anni '90 sono a tutti gli effetti una testimonianza importante di un periodo e di un genere che andava morendo in Italia (altrove era già trapassato da molto) e che si stava trasformando in qualcosa di diverso. Infatti alcuni brani dei Trees possono essere visti come un vero e proprio 'canto del cigno' di una scena che si era sviluppata nell'ultimo decennio del secolo scorso ad imitazione della new-wave e del goth rock degli anni '80: una scena valida che ha visto la nascita di progetti interessanti, ma anche di gruppi inutili. In Italia la label Energeia ebbe un ruolo fondamentale nel promuovere, tra gli altri, anche band che seguirono questa linea. I Trees riuscirono soprattutto col primo album - che apprezzo ora come allora, a distanzi di quasi dieci anni - ad infondere nell'ascoltatore quella malinconia che fu dei Chameleons o di certi brani dei Cure, tant'è che un pezzo come "Heart" (che qualcuno può definire derivativo, non a torto) ha ancora la leggerezza dei sogni piuttosto che il peso degli anni. In tutto ciò la voce di Paolo d'Addio giocava un ruolo chiave con la sua capacità di imitare vecchie glorie del 'dark', di essere versatile e di trascinare. Così, dopo il follow-up "Harmonizer", la loro prolungata assenza ha lasciato in molti (me compreso) la medesima malinconia che avevano saputo infondere con la loro musica. Discorso totalmente diverso va fatto per il nuovo album "Ash", che era già in cantiere da tempo: qui le atmosfere e i riferimenti al passato si diradano, il quintetto napoletano matura una sua personalità e non ha oggi più bisogno della guida dei big degli anni '80, avendo trovato una sua strada. La voce carismatica di Paolo è ora sostenuta da sonorità che si fanno a tratti neoclassiche, grazie alla presenza del violino e della chitarra acustica, mentre le ritmiche e i temi di tastiera rimandano ad un post-rock superiore a quello di tante band blasonate. Quel che i nostri hanno mantenuto rispetto al passato sono i momenti di piacevole tristezza, ora divenuta più intimista. Pur rimanendo personalmente legato agli esordi di questa band, ho trovato interessanti i nuovi sviluppi: i Trees potrebbero iniziare da qui una nuova carriera che, forse, li porterà più lontano di quanto loro stessi immaginano.

Michele Viali

 

http://www.walking-trees.com/

http://www.arkrecords.net/