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Room 108

19-05-2009

WINTERBLOOD

"Le Fredde Ali Dell'Inverno"

Cover WINTERBLOOD

(Frozen Landscapes Productions)

Time: (47:22)

Rating : 7

Winterblood nasceva nell'ormai lontano 1996: al tempo produsse qualche demotape segnata da foschi suoni ambientali e minimi inserimenti di chitarra elettrica che potevano ricondurre ad un sostrato black metal. Dopo vari anni di silenzio questo progetto toscano torna a farsi sentire con un album - limitato a sole 500 copie - che riprende alcuni spunti degli inizi, rielaborando il tutto in modo più maturo e convinto. Il disco si divide in tre lunghe tracce di oltre 15 minuti ciascuna. I brani vengono ora sviluppati solo tramite strumentazione elettronica, arrivando a dare vita ad un'atmosfera estremamente gelida, creata con suoni minimali e dilatati, assolutamente non rumorosi e dotati di un tocco di classicità nel pezzo finale, dove intervengono le note di piano e - sembra - quelle di un clavicembalo. Il prodotto è avvicinabile ad una certa ambient isolazionista (si pensi ad esempio ad alcune realizzazioni dell'etichetta Glacial Movements) o alla malinconia di progetti italici come Selaxon Lutberg. Ma oltre a questo, in Winterblood si sentono gli echi del filone black alla deriva verso suoni sintetici (l'ultimo Burzum), soprattutto nelle ridondanze dei temi sonori, nonché nell'artwork. Ciò che lascia positivamente impressionati è la buona capacità di intessere melodie, senz'altro anomale, ma in grado di dare vigore a tracce di ampia durata. Nei temi c'è un'evidente necessità di sfiorare l'impalpabile riappropriandosi di elementi naturali quali il freddo, l'inverno, la neve e le foreste: una visione che è in parte debitrice di un certo paganesimo nordico e che serve da tramite per avvicinarsi a qualcosa di superiore. La grafica, le illustrazioni e i colori sono accattivanti, perfettamente legati al concept del disco, ma anche ancorati alla vecchia scena black scandinava. Un album che non ha niente da invidiare ad alcune grandi produzioni, e che anzi riesce a non essere troppo prevedibile. L'ascolto è arduo per chi non è solito frequentare il settore dell'ambient oscura; per contro, chi è avvezzo a questi suoni potrà avere una piacevole sorpresa se saprà privarsi dei soliti samples e rumori di riempimento.

Michele Viali

 

http://www.myspace.com/winterblood78

http://www.killyourself-prod.com/frozen_landscape_prod.html