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Room 108

20-01-2008

DISMAL

+ Opera Noire

Cover DISMAL

Moncalieri (TO), Faster/Fabrik, 12/01/2008

di Roberto Alessandro Filippozzi

foto Fabrizio Filippelli

Cinque anni dopo, giorno più giorno meno, i piemontesi Dismal ci riprovano. Era infatti il 25 gennaio del 2003 quando la band della provincia torinese, all'epoca fresca autrice del secondo album "Rubino Liquido", tentò di esibirsi live per la prima volta in assoluto in un locale di Torino, e mal gliene incolse... Il locale, gestito né più né meno come un'azienda, aveva infatti previsto la fine dei concerti (c'erano di spalla i disciolti 2econd Lass) entro la mezzanotte, poiché dopo tale ora sarebbe dovuta partire una... (ehm... mi fa ancora un certo effetto dirlo...) ...serata 'house', sciaguratamente prevista ogni sabato, anche se subito prima si fosse esibito un progetto dark ambient o power-electro! I grossi ritardi accumulati, causati verosimilmente da un tecnico del suono a dir poco 'improvvisato', fecero saltare l'esibizione dei Dismal, i quali accusarono il colpo soprattutto sul piano interiore... Questa l'estrema sintesi dei fatti di quell'infausta serataccia, ma stasera finalmente, dopo ben cinque anni, ci sarà modo di rimediare senza imprevisti dell'ultima ora, anche perché la serata a seguito dei concerti, benché molto 'for the alternative masses', non promette di raggruppare stuoli di sedicenni tamarri griffati dalla testa ai piedi come cinque anni prima...

Nella piovosa serata torinese il pubblico arriva tardi, come è triste consuetudine per questo tipo di concerti, e così si accumulano 'misteriosi' ritardi tanto sull'apertura del locale quanto sull'inizio degli spettacoli. Poco male, perché se i bergamaschi OPERA NOIRE si fossero esibiti davvero alle 22:30 come da programma, lo avrebbero fatto di fronte a poche decine di persone, mentre invece alle 23:40 la situazione si presenta ben diversa... Ora lo spazioso locale è visibilmente più popolato, e nella mezz'ora a disposizione il quintetto lombardo sciorina il proprio gothic rock di fronte ad una platea meno desolante di tante altre situazioni viste in passato, sebbene al palco non si avvicini pressoché nessuno... Il suono non è propriamente nitido ma si rivela 'loud' a sufficienza per quelle che sono le coordinate stilistiche del quintetto, il quale propone senza infamia e senza lode una manciata di tracce dall'album "Bad Intent", senza però destare grossi sussulti fra gli astanti. Forse la loro proposta necessiterebbe di un'energia maggiore e più genuina, di più personalità e di una presenza scenica più marcata, ma tant'è...

Nel frattempo il locale si è decisamente riempito, sebbene in ritardo, ma ciò testimonia una volta in più quanto la band di punta della serata sia radicata nel circuito regionale, e soprattutto nell'area del torinese, nella quale vanta molti sostenitori. Un solo dato: benché stasera sia sabato ed il biglietto sia molto più accessibile in termini di prezzo, il concerto in questione ha fatto registrare più presenze degli ultimi due grossi eventi milanesi ("Orkus International Festival" e "Dark Day Electrocution"), nonostante come di consueto non si siano viste 'facce lombarde'... Mezz'ora dopo la mezzanotte i DISMAL salgono finalmente sul palco per la prima volta in assoluto, raccogliendo subito un nutrito stuolo di astanti vicino al palco: la tensione è visibile sui volti dei ragazzi, i quali però hanno stasera con loro una consumata professionista come la nuova cantante Rossana Landi, la cui esperienza sui palchi dei jazz club rappresenta un background di cui andare fieri ed un supporto consistente attorno al quale costruire questa prima assoluta. Le note di "Malìa" fanno capolino nel locale, penalizzate da subito da quello che si rivelerà essere il più grave inconveniente occorso all'intera performance: dei volumi troppo bassi, inspiegabilmente inferiori a quelli dell'opening act, che saranno la spina nel fianco del gruppo per tutta l'esibizione. Una musica come quella dei Dismal, intima e sognante, ricca di sfumature e dettagli, bisognosa di ricreare un'atmosfera e/o uno stato mentale, soffre troppo a causa di volumi così bassi da permettere di sentire meglio (e molto più forte, purtroppo) il brusio della gente che non il contrabbasso di Rossana o i ricami della fiabesca tastiera di Bradac, ed anche i beat pre-registrati sembrano svanire nel nulla in un suono a tratti appena distinguibile... Se la colpa di volumi così bassi è da imputare senza dubbio ad un impianto audio che evidentemente non ha funzionato a dovere, nessuna scusa è invece plausibile per un pubblico che non ha compreso la necessità di concedere un minimo di silenzio in sala, se non altro nel rispetto dei musicisti sul palco e di quelli che hanno pagato il biglietto per godersi realmente il concerto, e non per parlare del più e del meno (scene già viste in una passata data torinese di GOR, fra l'altro...) o, come nel caso di un paio fenomeni che il sottoscritto aveva purtroppo vicino, per gridare oscenità verso la bella e brava Rossana. Nonostante la stessa band fatichi a sentire quello che sta suonando (il che la dice lunga su quanto molesto fosse realmente il chiacchiericcio), il concerto prosegue fra buone esecuzioni ("Mélisse", "Polvere D'Ireos", "Shiva Li Néve") e momenti nei quali è difficile distinguere i singoli suoni, come nel caso dei pochi estratti più datati (le sole "Per Aspera Ad Astra" e "Stàsi", entrambe dal precedente "Rubino Liquido") e nell'esecuzione di "Lana", breve ed intenso momento strumentale che vede il frontman Afelio protagonista alla chitarra, praticamente indistinguibile in questa caotica sede... Bene l'esecuzione di "Anima Sciolta", song che sottolinea una volta in più come l'intera performance ruoti attorno alla presenza scenica e all'abilità vocale dell'ottima Rossana, alla quale i fondatori Bradac e Afelio delegano senza timori il ruolo di punta sul palco, restando più defilati assieme ai live-sessionist Daniel P. (chitarra elettrica) e Valerio (violino). Il dispiacere più grande della serata viene purtroppo dall'esecuzione di "Mandiàla", fra i momenti migliori di "Miele Dal Salice", ma stasera penalizzata da un suono definitivamente non all'altezza della situazione. Un vero peccato, perché nei 50 minuti di spettacolo la band è comunque riuscita a catalizzare molta attenzione grazie ad un debutto live tutto sommato positivo, col grande merito di aver richiamato un consistente numero di spettatori paganti. La prima pietra è stata posata: ora attendiamo di rivederli presto sui palchi italici (i prossimi fortunati saranno i romani, esattamente il 9 di febbraio allo Zoobar) con un po' d'esperienza in più e con più sicurezza nei propri mezzi, possibilmente con un sound degno di tal nome e di fronte ad un pubblico più educato.