17-06-2007
ASHRAM
Torino, Diagonal, 24/04/2007
di Roberto Alessandro Filippozzi
foto Belgica Urriola
Intro
5 Steps
Sweet Autumn (part II)
Shining Silver Skies
Il Mostro
Lullaby
Untitled 1
Solo violino
Fairy Wind
Ultimo Carillon
Lady
Elizabeth
Elisewin
Maria And The Violins String
Forever At Your Mercy
Nevermore Sorrow
5 Steps
Improvvisazione
Ultimamente Lesley e lo staff di Electronation si stanno dando parecchio da fare per promuovere un certo tipo di musica nell'area torinese, iniziativa sicuramente lodevole che ci auguriamo non naufraghi tragicamente come già accaduto ad altri in una città difficile quale è Torino. Difficile perché qui, a meno che non si tratti di eventi unici e/o di debutti sui palchi italiani da parte di qualche nome di grosso richiamo, il pubblico delle altre regioni non si presenta quasi mai, specie quando si tratta di gruppi italiani magari già visti on stage altrove... Nessuno aveva la pretesa di veder arrivare folte delegazioni di pubblico milanese, ad esempio, anche se ad onor del vero il pubblico torinese si reca spesso in un numero consistente di unità ai concerti dell'area di Milano, anche quando si tratta di quei nomi che, prima o poi, in Piemonte ci passano... Ma qui a Torino il pubblico lombardo ci viene malvolentieri, ed è l'impressione che si è avuta anche stasera vedendo in gran parte solo facce note, nonostante la presenza di un gioiello nostrano come i partenopei Ashram (per la prima volta in questa città) e la scelta di un giorno prefestivo per l'evento... Fatte tali considerazioni, dettate più che altro dallo sconforto nel vedere poche decine di astanti presentarsi al concerto di una delle realtà più interessanti dell'intera scena italiana, passiamo all'evento in sé, ovvero al concerto del trio partenopeo, che si apre allo scoccare della mezzanotte - dopo la consueta intro - sulle note della stupenda "5 Steps", brano d'apertura dell'eccellente "Shining Silver Skies" (pubblicato lo scorso anno dall'ottima label portoghese Equilibrium). Il trio si presenta sul palco senza alcun fronzolo, lasciando che sia la propria musica, così profonda ed emozionale nel suo incedere neoclassico, a fare lo spettacolo: i primi cinque estratti provengono tutti dal succitato ultimo album, e tocca ad una magistrale cover di "Untitled 1" (Sigur Ròs) ed al successivo assolo di violino spezzare l'incanto della bellezza di tali brani per introdurre il primo dei pochi episodi (quattro in tutto) selezionati dal debut eponimo del 2002, segnatamente "Fairy Wind". Le trame pianistiche di Luigi Rubino sono a dir poco avvincenti, ed il violino di Alfredo Notarloberti si incastra alla perfezione fra le note delicate ed intense del compagno d'avventure, mentre Sergio Panarella (che talvolta imbraccia la chitarra) scalda sempre più la voce col passare dei brani e la sua performance cresce di caratura minuto dopo minuto, complice un flusso sonoro capace di sciogliere anche il più duro dei cuori. Come già detto la band privilegia l'ultimo studio-album, ma l'intero concerto funziona dall'inizio alla fine grazie all'intensità espressa dai tre artisti, i quali, sorretti dai calorosi e meritatissimi applausi dei presenti, possono anche permettersi un bis costituito dalla riproposizione di "5 Steps" (tanto per evidenziare ancora una volta come Sergio sia cresciuto costantemente nell'arco dell'esibizione) e da un momento di pura improvvisazione. Alla fine del concerto, l'unico rammarico - oltre all'esiguo numero di astanti - sta nel fatto che la durata complessiva si sia ridotta a poco più di un'ora (ma non scordiamoci che la band ha all'attivo solo due album) e che brani così profondi ed emozionanti siano spesso così brevi da far desiderare che continuino almeno per un altro minuto, ma questi sono solo dettagli: l'indiscutibile capacità esecutiva e, soprattutto, la grande caratura artistica del trio campano permettono al nome Ashram di splendere di luce propria e di toccare profondamente i cuori di chi si pone all'ascolto con la dovuta attenzione, e stasera abbiamo avuto la conferma della grandezza di una realtà che rappresenta un tassello fondamentale nella costruzione di una scena nostrana basata anzitutto sulla qualità della musica proposta. E scusate se è poco...