01-03-2010
ATARAXIA
Shamani
Modena, Teatro Cittadella, 20/02/2010
di Nicola Tenani
foto Nicola Tenani
Antinea
Astimelusa
Elldamaar (nuovo brano)
Efestia
Ophelie
Ebur
Klethra
Gayatri Mantra (nuovo brano)
Evnyssien (nuovo brano)
Quintaluna (nuovo brano)
Scarborough Fair (nuovo brano)
Etretat
Llyr (nuovo brano)
Siqillat (nuovo brano)
bis:
Gloomy Sunday
Aperlae
"Felice chi possiede, fra gli uomini, la visione di questi Mysteria; chi non è iniziato ai santi riti non avrà lo stesso destino quando soggiornerà, da morto, nelle umide tenebre." (Inno omerico a Demetra 480-482)
Non è azzardato equiparare un concerto degli Ataraxia, questi Ataraxia, ad un mistero eleusino: Francesca Nicoli sacerdotessa che introduce, tramite la sua voce, il pubblico nei misteri sonori celebrati da Vittorio Vandelli, Riccardo Spaggiari, Giovanni Pagliari. Tutti validi motivi per essere ancora una volta sotto il palco della band emiliana, mai paghi del loro voler guardare ancora avanti, sviluppare tematiche già in passato toccate in tanti album, sentire ancora magia scorrere copiosa se Francesca accarezza con la voce note alte o basse, Vittorio 'corteggia' le sue corde in arpeggi nuovi o già sentiti, Riccardo crea suoni per percussioni verosimili e tradizionali o frutto di una fantasia aperta (che dal suo ingresso in "Lost Atlantis" non si è mai piegata al fardello di un'eredità sapiente nella ritmica, pronta ad inserirsi nel contesto con umile ma caratteriale volontà) e le trame di tastiera di Giovanni, discrete ma presenti, plasmano il suono con fare etereo o sotterraneo, a seconda se la musica lo vuole angelico o demonico. Il 20 febbraio scorso è stata la nuova possibilità (ed un teatro pieno in ogni ordine di posto ne è la testimonianza) per capire cosa nei prossimi giorni sarà il nuovo passo degli Ataraxia in un mercato discografico che su di loro investe credenziali ed aspettative. Non saranno deluse: "Llyr", sin dagli ascolti live, è la summa dei cammini trascorsi e, forse, l'ennesimo porto per viaggi futuri. "Kremasta Nera" come "Lost Atlantis" ed a ritroso fino a "Historiae" sono alcuni esempi in cui "Llyr" si è plasmato, tra alchimie rinascimentali gotiche e tradizione, mediterranea nel suo largo bacino culturale o celtica per il suo tradizionale senso di deriva identitaria. Che sia Prikosnovénie la label per cui l'album sarà 'creatura' non deve stupire: eterea e fiabesca, mitologica e trascendentale, la Nicoli di oggi si colloca sul trono delle creature dalla voce felice, confermando da anni la sua presenza tra le regine del gotico/etereo mondiale. L'associazione in cui Elisabeth Mantovani da anni investe energie e speranze, LaRoseNoire, per il secondo anno consecutivo in onore degli Ataraxia sceglie l'ottima acustica, coadiuvata da un'eccellente presenza al mixer e service dei tecnici audio, del teatro Cittadella, nel cuore di Modena, di quella Modena che tanto ha saputo dare da anni al goth italiano. Non siamo orfani di Arceto, ma mai dimenticheremo quelle serate magnifiche de LaRoseNoire, che se ora vede il suo percorso più strettamente didattico in ambiti collaterali (sul sito trovate tutte le informazioni dovute), ancora non disdegna di formare magie acustiche nell'organizzazione di un live show. Molte presenze anche tra gli 'amici' dei quattro in platea: è sempre piacevole incontrare Manuel od Elena della Camerata Mediolanense, la piccola sparuta rappresentanza ligure dei Tears Of Othila o Nico dei Lia Fail, segno importante dell'affetto e della stima che tanti musicisti hanno per la band emiliana. Descrivere in parole un live come quello del 20 febbraio non è facile: rendere parola le scorribande sulle scale di Francesca, i leggeri pizzicati di Vittorio o tutte le minimali strutture di un singolo brano, in un contesto di leggenda aiutata dalle installazioni scenografiche delle imperiose maschere o dei semplici orpelli (grappoli, fiori ecc..), ma cariche di semantici riferimenti alla musica. Ampio spazio al nuovo album o a quel "Kremasta Nera" che forse non ha avuto la risonanza meritata, almeno in Italia: brani estratti dall'album del 2007 sono stati "Ebur", "Khletra" o "Efestia". Indimenticabile l'ingresso sul palco con due momenti di un importante passato: "Antinea" da "Historiae" ed "Astimelusa", direttamente dal 1995 e contenuto in "La Malédiction D'Ondine". Stesso omaggio autoreferenziale al proprio repertorio, che però si lega come abbiamo detto con il nuovo presente in uscita, nella stupenda "Aperlae", carezzata dalla note alte della voce di Madame Nicoli nel ricordarci quanta bellezza c'è in "Lost Atlantis", un album che non ha tempo perché nel mito nasce, come da un'onda mitologica, una spuma divina, quella mediterranea che cantano i Nostri. Per ciò che concerne il nuovo "Llyr" ha avuto un grande effetto emotivo vedere gli Ataraxia insieme, quasi 'a cappella', nel cantare "Gayatri Mantra", quasi una preghiera orientale che ha sortito l'effetto di entrare ancor più intimi cedendo la barriera che il palco rappresenta, come il riproporre la celtica "Scarborough Fair", che chi come me non vive più verdi anni ricorda tra le note (che Vittorio nell'accordo iniziale ha rispettato) della chitarra e nella voce di Paul Simon ed Art Garfunkel. Eppure gli Ataraxia in questo brano immortale hanno cercato la sua vera essenza, che non è solo quella di una ballata folk, ma di un grande poema anche doloroso che dal Nord antico, grazie agli Ataraxia, può avere un futuro: grande è la dolcezza delle liriche, come della voce che sul palco ha sconsolatamente interpretato le strofe. Tra i bis Francesca, in una rivisitazione italiana del testo (come nel live di due anni fa nella stessa location), ha maestosamente reso la sua potenza nei toni più grevi nell'interpretare "Gloomy Sunday", ed il paragone tra il pubblico con la Galás non ha forse captato quell'angoscia in cui invece Francesca si affianca più a Gitane Demone che alla strega americana. Ci auguriamo che le foto rendano in parte le emozioni dell'ennesima serata in compagnia degli Ataraxia, insieme ad un pubblico che in loro ripone fiducia ed affetto; vi rimandiamo in ogni caso al prossimo capitolo, che sulle nostre pagine sarà "Llyr", un nuovo album che è un nuovo viaggio, una nuova parte dell'Italia goth che naviga tra le platee del Mondo, e tra poco raggiungerà anche la Cina...