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28-01-2008
CALLE DELLA MORTE
Epitaffio
di Michele Viali
Il duo Calle Della Morte nacque all'inizio del nuovo millennio grazie all'iniziativa di Jonny B. (la mente che muoveva Inner Glory, altro progetto scomparso di recente) e Vinz (personaggio molto attivo nella produzione e nella scoperta di band italiane tramite, ma non solo, l'etichetta Hau Ruck! SPQR). Suoni rock misti a motivi oscuri hanno caratterizzato la brevissima vita artistica del progetto sin dal primo 7" "Tardo autunno" (2003), a cui sono seguiti un altro 7" "Il Mestiere Delle Armi" (2004), un CD intitolato "Gente Di Malaffare" (2005), la riproposizione sul 10" "Peste" del vecchio demo-tape e l'ultimo paradigmatico mini CD "A Dio" (2006). Una manciata di brani che hanno fatto discutere più di quanto avrebbe fatto una carriera decennale: un duo che è stato in grado di far parlare di sé fino all'eccesso, ma anche di imporsi sul mercato discografico con i fatti, facendosi apprezzare soprattutto all'estero pur cantando in italiano e riuscendo a vendere la propria musica (vari loro titoli sono andati sold out in brevissimo tempo) in barba ai tanti e troppi detrattori che hanno avuto. Al di là di qualsiasi giudizio, recensione od opinione, è la loro dipartita che lascia l'amaro in bocca: Calle Della Morte chiudono i battenti dopo aver avuto il coraggio di distaccarsi dai cliché del genere oscuro e aver proposto uno stile personale e nuovo, e forse è proprio questo che ne ha determinato la bellezza e l'interesse, ma al tempo stesso ne ha sancito l'incomprensione da parte di chi forse si aspettava l'ennesimo progetto neofolk o giù di lì. Noi abbiamo voluto tracciarne un epitaffio funebre, un ricordo post mortem, scritto con le parole di chi ha dato vita a questa breve e fugace realtà: Vinz e Jonny.
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L'estremo saluto dei Calle Della Morte è stato reso con il recente concerto di Jena, dove vi siete esibiti insieme a The Green Man. Volete raccontarci come è andata?
Vinz: "Sapevo che la Sassonia e la Germania dell'Est in generale avevano sviluppato un interesse notevole nel corso di questi anni per il nostro progetto, ma quello che abbiamo visto è andato oltre le nostre aspettative. Il successo di pubblico, le tante copie vendute, le foto, gli autografi e tutto l'affetto e la curiosità dei fans (non pensavamo di averne!) hanno reso questo momento la migliore delle fini possibili. Il concerto è andato sold out in prevendita, e devo dire che passare il microfono tra il pubblico e sentire la gente cantare i nostri pezzi ci ha reso particolarmente orgogliosi."
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Il progetto Calle Della Morte ha sancito la propria fine con la pubblicazione del mini "A Dio": cosa vi ha spinto a lasciare un ultimo segno nella memoria con il 7" "Bambolina"? Da cosa è stata dettata la decisione di stampare il singoletto in un'edizione minima di sole 32 copie?
Vinz: "'Bambolina' è stato uno dei pezzi nei quali abbiamo meno creduto sin dall'inizio, ma il pubblico ci ha smentiti. È una bellissima ballata pop-rock che con il folk non ha nulla a che vedere, volevamo regalare un ultimo sogno a coloro che hanno amato questa canzone stampando un 7" con la versione demo."
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Guardandovi indietro, quale dei vostri brani pensate possa meglio riassumere le caratteristiche del progetto Calle Della Morte?
Vinz: "È difficile dirlo, ognuno ha le sue preferenze e tutti sono Calle Della Morte! Inoltre, anche il pubblico è libero di interpretare come meglio crede quello che sente."
Jonny: "Con Calle Della Morte abbiamo toccato diversi stili di composizione in base al periodo che stavamo vivendo e alle influenze del momento: 'Metà Settembre' (pubblicata in 'A Dio', nda) riassume appieno lo spirito e la sonorità che abbiamo sempre cercato, ovvero la semplicità della struttura (strofa, ritornello), l'atmosfera cupa e gli arrangiamenti scarni, il tutto accompagnato da un testo in bilico tra il sarcastico e l'ironico."
"Le band Italiane sono davvero il futuro: c'è una generazione di artisti che ha davvero qualcosa da dire e lo dice in Italiano, finalmente!"
(Vinz)
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A mio dire la vostra musica è stata un incontro ben congegnato tra sonorità rock assai dirette e motivi provenienti dal cantautorato italiano: quali sono gli autori che più vi hanno ispirato in questa vostra breve parabola musicale?
Vinz: "Troppo e troppi nomi sarebbe giusto citare, ma musicalmente Jonny è la persona più adatta a rispondere! Per i testi, beh...Venezia è stata la nostra Musa, poi sicuramente anche il nostro vissuto personale ha influito. Potrei azzardare che il contatto con il cantautorato italiano risiede in una speciale sensibilità e modo di sentire..."
Jonny: "A seconda dei periodi in cui ci siamo incontrati per comporre, le influenze si sono evolute e sono cambiate. Non possiamo non menzionare tra i maggiori ispiratori del progetto Faust'o, Garbo, Paolo Conte, Biglietto Per L'Inferno, Luigi Tenco e Lucio Battisti di 'Una Giornata Uggiosa': questi i primi che vengono in mente..."
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Cosa pensate potrà restare dei Calle Della Morte dopo la vostra dipartita artistica? Siete dell'idea che alcune band possano prendere esempio da quanto avete fatto voi, ovvero accantonare i vecchi cliché della musica oscura per abbracciare un tipo di sonorità diverse, ma comunque ancora proprie dell'underground?
Vinz: "Di Noi nulla: quando verrà esaurita l'imminente ristampa di 'Gente Di Malaffare', tutto il nostro catalogo verrà messo online da scaricare gratuitamente con materiale bonus etc... Credo che Noi - come altre band attuali italiane - abbiamo, come dici tu, cercato di segnare una via. Sì, bisognerebbe avere il coraggio di osare di più... ma qui entriamo in una spirale perversa ..."
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In che termini Venezia ha ispirato le vostre release? E cosa vi ha affascinato tanto di questa città?
Vinz: "Ho passato tantissimo tempo con Jonny a Venezia, ed è stato delirio. Chi non affonda almeno una volta a Venezia non potrà mai capire di cosa parlo."
Jonny: "Ho passato cinque anni a Venezia, ed il progetto ha preso vita in questa città. Inevitabilmente, il luogo in cui uno produce musica influenza la stessa; se poi la città possiede un così forte fascino e bellezza, allora la musica ne viene direttamente condizionata. Bisogna viverci per capirlo: Venezia rappresenta un vero e proprio stato mentale, quando cammini per le sue calli o ti ubriachi in uno dei tanti bacari la città inizia a far parte di te e accompagna ogni tuo pensiero, che scorre tra i canali e si trasforma in musica."
"'Metà Settembre' riassume appieno lo spirito e la sonorità che abbiamo sempre cercato, ovvero la semplicità della struttura (strofa, ritornello), l'atmosfera cupa e gli arrangiamenti scarni, il tutto accompagnato da un testo in bilico tra il sarcastico e l'ironico."
(Jonny)
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Ritengo che il 7" "Il Mestiere Delle Armi" (stampato dalla Old Europa Cafe nel 2004) sia uno dei vostri migliori risultati, sicuramente anomalo per gli standard musicali dei Calle Della Morte, ma comunque incisivo e intenso. Cosa vi ha interessato così tanto del film di Olmi, da cui deriva il titolo del 7"?
Vinz: "'Il Mestiere Delle Armi' è stata quasi completamente una mia realizzazione: mio il book e i testi, musica di Simone Porto (Profile, Maledaurora). Jonny ha contribuito parzialmente con qualche registrazione. Proprio per questo suona così diverso da tutto il resto. La figura di Giovanni de' Medici mi ha sempre affascinato, e credo che il film di Olmi lo abbia consegnato alla storia. Mi sembrava giusto dare un tributo a questo UOMO, un UOMO al di sopra di tutto e tutti. In questa epoca di mediocrità è giusto ricordarlo... ma chi volesse saperne di più può documentarsi a riguardo. Non comincerò qui certo una lezione di storia o di sciovinismo avanguardistico. Non è mai stato nei nostri intenti!"
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Siete stati un duo che ha goduto di una buona produzione, di un'ampia pubblicità e, soprattutto, avete mostrato un gusto particolare nel creare melodie accattivanti e coraggio nel proporre suoni diversi: perché avete scelto di mettere fine ai Calle Della Morte?
Vinz: "Io ne dico una: perché mi ero rotto le palle degli insulti gratuiti e delle censure alle quali siamo andati incontro."
Jonny: "Perchè si è concluso un ciclo, e sono venuti a mancare i presupposti che hanno dato vita al progetto. Il fatto di non abitare più a Venezia è sicuramente stato uno dei motivi principali."
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A volte siete stati criticati (e questo forse fa parte del gioco), ma anche incensati (e ciò è dimostrato dal fatto che le vostre release sono sold out): come ha reagito il pubblico straniero alle vostre produzioni e ai concerti?
Vinz: "Hai detto bene: il pubblico straniero. Calle Della Morte, grazie anche alla ottima distribuzione Tesco, è stato venduto in tutto il mondo: Sudafrica (!!!), Giappone, Israele e tantissimo in Germania, che attualmente rimane uno dei mercati dove siamo più presenti. I concerti sono sempre andati bene, 3 su 7 all'estero: non si può certo lamentarsi!"
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Spesso in Italia si tende a sottovalutare le potenzialità delle band locali e ad apprezzare, forse eccessivamente, gruppi stranieri minori che propongono la 'solita minestra': pensate di essere stati anche voi in un certo modo colpiti in terra propria da una diffusa fobia per i gruppi italiani?
Vinz: "Le band Italiane sono davvero il futuro: c'è una generazione di artisti che ha davvero qualcosa da dire e lo dice in Italiano, finalmente! Abbiamo una grandissima tradizione cantautoriale, ed è nostro DOVERE difenderla: Recondita Stirpe, Egida Aurea, Ianva, Ain Soph, Circus Joy, Kim Carsons, e ancora altri come Green Man o Les Jumeaux Discordants... Hic manemus optime! Il pubblico italiano ci ha davvero snobbato all'inizio: a parte pochissime manifestazioni di affetto, credo che solo myspace ci abbia dato davvero la possibilità di incontrare il nostro pubblico."
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Sembra ci sia una forte tendenza a snobbare i nuovi gruppi italiani del settore indipendente sia da parte del pubblico che di chi organizza concerti: insomma, forse anche in questo settore vale la frase "gli italiani sono sempre gli altri", ma in fin dei conti tanti musicisti nostri connazionali (penso su tutti ad Angelo Bergamini o agli Ain Soph) godono all'estero di un blasone e di un seguito impensabile in patria. Vinz, tu che sei impegnato anche nel settore produttivo, che opinione hai al riguardo?
Vinz: "Io penso che molte fanzine e magazine italiani stampino e pubblichino merda, riesco davvero a fatica a trovare articoli interessanti da leggere. Non mi interessa il mondo Gothic, ma risulta davvero modaiolo e sputtanato, e coloro che spesso organizzano concerti e avvenimenti strizzano sempre l'occhio al mainstream... Possibile che, se ci dice culo, nei prossimi mesi vedremo l'ennesimo concerto di XXXXXXX (col massimo rispetto per i mostri sacri!!! Bravi, ma non esistono solo loro!)??? La qualità paga sempre a lungo andare, e le nostre band fanno sempre il pienone all'estero."
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Cosa pensate dell'attuale scena underground italiana (grey e brown area, ma anche sperimentazioni di vario genere)? Sembra che stiano nascendo molti nuovi progetti interessanti, e anche le etichette discografiche indipendenti stanno lavorando di buona lena...
Vinz: "Penso che sia davvero in forma! Mancano solo gli spazi dove esibirsi e dove potersi esprimere. La mentalità da etichetta 'piagnona' ce la stiamo lasciando, fortunatamente, alle spalle."
"Io penso che molte fanzine e magazine italiani stampino e pubblichino merda, riesco davvero a fatica a trovare articoli interessanti da leggere. Non mi interessa il mondo Gothic, ma risulta davvero modaiolo e sputtanato, e coloro che spesso organizzano concerti e avvenimenti strizzano sempre l'occhio al mainstream..."
(Vinz)
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Quali sono i vostri progetti per il futuro? Presumo (e spero) che Jonny stia lavorando ad un nuovo album di Inner Glory: un ritorno che aspettiamo ormai da tanto... Al di là di questo, avete in cantiere altre produzioni musicali?
Jonny: "Io sto mettendo in piedi un nuovo progetto musicale dalle basi del mio progetto solista (http://virb.com/jonnyb), inoltre suono in diversi altri gruppi come turnista, tra cui quello di Christian Rainer. Anche Inner Glory non esistono più, per gli stessi presupposti che hanno portato allo scioglimento di Calle Della Morte: l'esigenza di esplorare altri territori musicali, il fatto che non abito più a Venezia etc..."
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Immaginate un epitaffio per i Calle Della Morte, un'ultima incisione... questa volta su marmo!
Calle Della Morte: "La più crudele eredità della morte è che lascia gli altri prigionieri della vita."
http://www.calledellamorte.com/
http://www.hauruckspqr.com/