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Room 108

19-06-2013

EFFTER

A Berlino... va meglio

EFFTER

di Roberto Alessandro Filippozzi

Facile parafrasare una celeberrima hit di Garbo dopo aver ascoltato la storia degli EFFTER, duo milanese che ha trovato fortuna proprio in quella Berlino che rimane un punto fermo della scena tedesca, che come è noto risulta semplicemente la migliore per qualunque progetto musicale che abbia deciso di esplorare i meandri dei suoni a tinte scure. Giunti con "Comorbidity" al traguardo del secondo album dopo l'ottimo esordio "Bilateral602", ben supportati da una realtà florida come la Danse Macabre di Bruno Kramm (Das Ich), questi due nostri connazionali si stanno facendo largo grazie alla qualità del loro micidiale sound electro-industrial-metal, dimostrando una volta in più come la scena italiana sia ricca di gruppi di assoluto spessore, ma ribadendo altresì come questi debbano guardare fuori dai confini nazionali per cercare i dovuti riscontri, e questo per colpa di un pubblico sempre più svogliato e mai partecipe nella giusta misura. Onore a Frank e JQR, i quali hanno preferito rimettersi in gioco altrove anziché starsene qui a contemplare l'inesorabile declino della scena italiana, dove le band non raccolgono neppure minimamente quanto meritano da parte di quello che ha ancora la pretesa di definirsi un pubblico. Ci è parso quindi semplicemente doveroso dare spazio ad un progetto che, pur da centinaia e centinaia di chilometri di distanza, sta dando un contributo molto importante per tenere alto il buon nome dell'Italia nel panorama musicale a noi caro...

EFFTER

"Nel nuovo lavoro ho cercato di estendere il discorso alle patologie mentali, primo tra tutti il disturbo dissociativo dell'identità, passando dalle parafilie più perverse alla paranoia e facendo apparire l'album come un viaggio in discesa dai prodromi di un malessere psicologico alla completa follia..."
(Frank)

 

EFFTER

"Quando sono arrivato a Berlino, mi sembrava di essere su un altro pianeta. Ho visto una miriade di gruppi underground esibirsi ovunque, alcuni ottimi, altri meno, altri ancora molto meno, ma in tutti i casi c'era e c'è sempre un pubblico attento e aperto alle novità..."
(Frank)

 

EFFTER

"Ogni città tedesca ha una scena underground viva e fremente, mentre purtroppo in Italia un progetto come il nostro non sarebbe nemmeno stato preso in considerazione... Possiamo dire che l'esserci trasferiti in Germania è stata quasi una vera e propria salvezza!"
(JQR)

 

 

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