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Room 108

26-01-2013

AUTUNNA ET SA ROSE

Farfalle di pietra

AUTUNNA ET SA ROSE

di Ferruccio Filippi

Sono ormai più di dieci anni che seguo il lavoro di Saverio Tesolato mente del progetto Autunna Et Sa Rose. Ormai questa è la quarta intervista, in pratica una per ogni uscita, e tuttavia ogni volta le domande scaturiscono naturali, ogni volta c'è sempre qualche novità che alimenta la scintilla della curiosità e fa si che l'intervista diventi il naturale completamento della recensione, uno spazio dove Saverio riesce ad approfondire e rileggere in alcuni casi, i temi dell'opera appena pubblicata. I molti temi che verranno trattati all'interno dell'intervista non sono mere forzature giornalistiche ma derivano da riflessioni scaturite dall'ascolto attento delle tracce di Phalène d'onyx, nonché dall'analisi dell'opera tutta del progetto. Questo è, in pratica, un viaggio nelle molteplici sfaccettature di un artista che non si è mai fermato alla forma delle proprie composizioni, né si è mai piegato limitato nella sperimentazione di nuove vie sonore.

AUTUNNA ET SA ROSE

"Ci si preoccupa tanto della crisi economica, senza considerare che la prima crisi è di matrice culturale. Viviamo in un paese schiavo delle convenzioni e delle mode, dove chi detta le regole ha la pesante abilità di riuscire a reggere la massa come il Supremo Burattinaio che tiene appesi ai suoi fili i burattini, manipolandoli come più gli pare e piace. I primi bersagli di questa bieca e perversa indottrinazione sono i più giovani, oggi spesso senza troppe vere passioni, sempre più omologati e quasi sempre incapaci di rendersi conto del bombardamento cui sono soggetti, e che li cerca come più recettivi soggetti..."
(Saverio Tesolato)

 

AUTUNNA ET SA ROSE

"Penso che ci voglia un bel coraggio ad osare di mettere un così massiccio freno allo sviluppo della cultura in questo Paese. Siamo ormai un popolo imbevuto di consumismo fino al midollo, rintronato da tanta violenza subita in decenni di televisione commerciale, fatto di poveri schiavi alla mercé del vile dio denaro. Non c'è più quindi la mentalità della ricerca, come era fino circa a vent'anni fa: oggi tutto deve potere fornire un tornaconto in termini economici, altrimenti è da scartare, da gettare nel contenitore dei rifiuti indifferenziati..."
(Saverio Tesolato)

 

AUTUNNA ET SA ROSE

"Ho la netta sensazione che oggi si sia sviluppata la marcata tendenza a VOLER essere ignoranti, e mi viene da vomitare a pensare a tutti coloro che ci hanno etichettati come 'snob' o '(troppo) intellettuali'... Il fatto che a noi interessi la cultura ha a che fare con l'insopprimibile necessità di vivere una vita in qualche modo piena. Vogliamo vivere emozioni vere e non precotte o stereotipate perché così ci hanno consigliato alla televisione, e la sensibilità che chiediamo al pubblico che si avvicina alla nostra opera deriva da un vero desiderio di riscatto dalle convenzioni sociali, e quindi culturali, inculcate da tanti modelli consumistici..."
(Saverio Tesolato)

 

 

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