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Room 108

21-07-2010

ATARAXIA

Le onde del mare cantano ai musici ed alla dama di Canossa

ATARAXIA

di Nicola Tenani

Non sempre è sufficiente amare un album o scriverne con enfasi per capirlo fino in fondo, ed in questo caso "Llyr" non si completa se dalle parole dei quattro ragazzi emiliani non cerchiamo di estrarre altre verità celate, non ermetiche ma interpretabili da animi diversi, sensibilità che ognuno porta all'interno del progetto. Giovanni, Vittorio, Riccardo e Francesca sono una band, ed essere tale vuol dire interagire, lottare, proporre, sedurre reciprocamente, stimolare il reciproco senso dell'arte; in altri casi c'è magari un leader che detta le leggi interne, e la cosa spesso funziona: una mente gestisce le tecniche, raffinata finché si vuole, ma gli Ataraxia sono una mente composta da quattro persone che si rispettano prima nell'amicizia e poi nel suono composto. Ragion per cui abbiamo voluto coinvolgere ognuno dei membri, ed è una gradita conferma sapere che dentro ognuno di loro l'artista è prima di tutto una persona sensibile ed innamorata della musica, la propria musica, fuori dalle tendenze ma capace di determinarne di differenti, fuori dagli agoni ma riverita e corteggiata in ogni parte del mondo, non solo dal popolo goth. "Llyr" è quasi una summa di anni di ricerca verso nuove fonti del sapere, del suono, della parola cantata, del vocalizzo da ricercare in nuove soluzioni, dell'accordo da far crescere lentamente tra le dita, della membrana da percuotere con amore sul membrafono, dei tasti da scegliere nella successione più appropriata. "Llyr" è lo sciamano che guarisce l'interiorità di ognuno, e per farlo vi chiede solo di chiudere per l'ennesima volta gli occhi ed entrare nel mondo degli Ataraxia, un mondo bellissimo e ciclico nel riproporre ciò che è stato con l'occhio di chi, però, guarda avanti sapendo che chi si adagia sui propri allori li vedrà disseccare. E noi una nuova corona la vogliamo intrecciare per posarla di nuovo sul capo degli Ataraxia, fosse solo per rendere l'atmosfera più consona al suono della lira, in realtà perché un tributo a chi porta alto il vessillo del goth italiano noi della redazione lo vogliamo virtualmente donare con affetto.

ATARAXIA

"Più gente dovrebbe intonare i mantra. Solo l'approccio diretto con questo tipo di espressione vocale ad alto tasso energetico per lo spirito può far capire la sua valenza effettiva, anche più di un libro che ne descrive le proprietà..."
(Giovanni Pagliari)

 

ATARAXIA

"La lira è il simbolo reso materia della poesia stessa. A questo album volevamo dare un nome alto e simbolico che si calasse anche nella realtà. L'utopia poetica resa concreta e capace, come un granello di sabbia, di fare inceppare il meccanismo meschino in cui viviamo, in cui solo ciò che è utilitaristico e produce denaro (sacrificando il tempo e la pienezza della vita) viene contemplato..."
(Francesca Nicoli)

 

ATARAXIA

"Non so che cosa abbia di speciale il palco del WGT in particolare, per me un palco è un palco e mi ci affeziono dopo il concerto (se va bene la serata, cioè se scendo soddisfatto del lavoro fatto) e per breve tempo, non mi piace vivere di ricordi né avere miti..."
(Vittorio Vandelli)

 

 

http://www.ataraxia.net/

http://www.prikosnovenie.com/