12-10-2008
NOBLESSE OBLIGE
"In Exile"
(RepoRecords/Audioglobe)
Time: (53:03)
Rating : 5.5
Valerie Renay è francese, mulatta, gambe lunghissime, predisposizione spiccata alla provocazione, voce suadente e carica di sensualità manifesta. Sebastian Philipp è tedesco, cura tutti gli arrangiamenti, ha un'ottima ecletticità strumentale. Si plasmano a Londra per poi trasferirsi a Berlino, dove i fermenti artistici trovano spazio senza troppi problemi in una città mai paga di nuove realtà e suoni. Conseguono un buon successo di pubblico e critica con il loro primo album, "Privilege Entails Responsability" (prodotto dalla Horseglue Records), in ragione del quale compaiono come supporter nei live di Patti Smith e Dresden Dolls. RepoRecords investe molto in questo secondo full-lenght del duo, dando alla coppia di artisti molto credito come alfieri di rappresentanza nell'etichetta che vede i Funker Vogt come protagonisti, e proprio per questo l'aspettativa è in parte delusa. Eclettici e schizofrenici nel proporre un sound che cerca molti bacini d'utenza, troppi: il rischio è di scontentare palati che pretendono, a ragione, una maggior identità artistica, senza per forza scadere nel loop ripetitivo del proprio sound, ma mantenendo una coesione precisa. Il dischetto è venduto in confezione digipack, col rosso che prevale anche nel booklet contenente le foto del duo, presentate come una serie di fotogrammi estratti da un film anni '70, tra il dandy e l'erotico; proprio lo stile old-dandy prevale tra concupiscenti ammicchi in contesti lussuosi: lo stesso valeva per i Roxy Music, e qui il sound a tratti ricorda proprio Brian Ferry & co., mescolando jazzate bossanove alternate a momenti di wave, senza però avere lo stile dei ben più famosi ed incomparabili artisti. Il momento migliore è "Forbidden Time", ballata elettronica densa d'atmosfere rarefatte che riportano ad alcune introspezioni oscure di Coil o Kirlian Camera; altri momenti di buon sound si riscontrano in "Das Soldatenglück" e "Jalouse", piccoli cocktails di electroclash e punk-garage in odore di soundtrack da erotic movie che puntano entrambi sulla sensualità di Valerie, che s'insinua con mugolii nel cantato di Sebastian. Il disco è tutto qui: il resto è un'accozzaglia di stili che vanno dal prog alla bossanova, arrivando ad esplorazioni afro-cubane e sessioni di bongo. Ciò potrebbe avere un valore, se fosse ricondotto su binari wave familiari; Isabel Antena negli anni '80 ed i Nouvelle Vague in seguito hanno creato piccoli gioielli di contaminazione in tal senso. Per Noblesse Oblige la strada da percorrere è ancora lunga: se è questa la destinazione, manca la raffinatezza e quel pizzico di genio che Marc Collin ha sempre avuto nel proporre cover del repertorio dark e wave su canoni particolari. Il duo franco-tedesco ha la prerogativa di avere un buon supporto tecnico e strumentale, entrambi una voce con possibilità notevoli, qualche buona idea (e nel disco si capta nei momenti sopraccitati) ed una label alle spalle dotata di buone capacità di marketing: aspettiamo nel futuro una prova di maggior maturità.
Nicola Tenani
http://www.noblesseoblige.co.uk/