28-07-2008
VV.AA.
"We're Punch Addicted"
(Punch/Masterpiece)
Time: (69:17)
Rating : 8
L'etichetta italiana Punch torna alla produzione di una compilation tre anni dopo l'uscita dell'ormai raro LP "Drinking To Better Days", mirando in questa occasione sia a presentare i nomi del proprio roster che a promuovere molti nuovi act tramite 18 inediti che, come annunciato, non saranno ristampati; la release è inoltre impreziosita da una tiratura di sole 500 copie. La prima parte del CD è fortemente incentrata su quelle sonorità minimal-electro, spesso memori dei DAF e degli Absolute Body Control, tanto amate dal titolare della label Tairy Ceron e ripercorse in vario modo da dieci artisti diversi. L'apertura è delle migliori grazie a due pezzi eccellenti: "Luces Blancas" dei Comando Suzie, che mescola la malinconia ad echi sintetici anni '80, e "I Wanna Be Your Mann..." del padrone di casa Ait!, pezzo in cui le meccaniche moderne vengono fuse a toni (post) punk rilevabili sia nelle ritmiche che nel titolo. Seguono quindi alcuni nomi meno noti: gli oscuri J.G. Cabargas & Los Inmortales, forieri di un sound low-fi non lontano da quello che poteva scaturire trent'anni fa da una pianola Casio, la dance molto minimale di Nina Belief e i rumori cibernetici accompagnati da ritmiche retrò di The Plague Year Of Audioscope. L'italiano Erik Ursich, già prodotto a più riprese dalla Punch, non si discosta dal suo tipico ambient anni '70 in odore di colonna sonora di qualche B-movie di fantascienza, mentre Pierre Normal sarà una felice scoperta per chi ama Position Parallèle: le rapide percussioni sintetiche e i synth analogici accompagnano infatti due voci francofone per un brano estremamente interessante; si stanzia sulle medesime tonalità anche il giovane progetto Ronin, sebbene le ritmiche siano più riflessive. Il bulgaro Manasyt si diverte a mescolare motivi robotici, diviso tra una evidente passione per il synthpop più raffinato del passato e le derive attuali dell'elettronica. Ritmiche soft e tappeti di tastiera ossessivi sono alla base di "She Devours" di Merging Of The Self: uno dei nomi nuovi che va a sposarsi perfettamente con il sound della compilation. Con "Teach Me Pain" dei Divine Muzak si cambia in parte sound, e si compie una bellissima fusione tra toni blues/lounge derivati da chitarra e fisarmonica e una drum-machine dall'andamento post-punk: senza dubbio un duo da tenere sott'occhio. Decisamente prevedibile invece la prova di Ô Paradis, che ripete senza troppi cambiamenti il suo stile stanco e malinconico, in parte debitore di Nový Svet; per contro appare assai in forma la bizzarra orchestra di Thomas Nöla, che in "Freedom's Little Baby" applica una vivace ritmica wave a suoni blues che rimandano ai Bad Seeds, mentre il nostro Raffaele Cerroni/Mushroom's Patience dà il suo apporto con un pezzo rilassante e ambientale, sicuramente lontano dai suoi standard. Il finale del sampler è segnato da un ritorno al settore industriale: prima con "T.h.e.k.l.a.9" di 1997EV, pezzo potente e ipnotico, ben scandito da una percussività travolgente, poi dai tribalismi sperimentali e rumorosi dei Terroritmo, quindi dalla marzialità dei Luftwaffe (un progetto che forse non ha ancora ricevuto l'attenzione e il plauso che merita), ed infine con la chiusa un po' maldestra dell'act croato Smrt I Cekić, fautore di un noise datato e scarsamente originale. "We're Punch Addicted" è un lavoro studiato nei minimi particolari, in grado di testimoniare il crescente interesse verso i suoni elettronico-minimali che stanno coinvolgendo sempre più nomi in questi ultimi anni, ma capace anche di evidenziare una probabile svolta nella produzione della Punch, prima più devota ad un folk-lounge da fumoso cabaret e a toni post-industrial (di cui rimangono tracce forti anche in questa compilation), ed ora più proiettata verso ritmiche asettiche e analogiche, in parte in linea con quanto sviluppato da un'altra importante label: la tedesca Treue Um Treue.
Michele Viali