03-05-2024
SCHRÖTTERSBURG
"Kosmogonia"
(Zoharum/DIY Kolo/Bat-Cave Productions/N.I.C.)
Time: CD (36:48)
Rating : 7.5
Il precedente album "Om Shanti Om" aveva già lanciato chiari segnali di cambiamento in casa della band post-punk/noise rock polacca, e se mai questi fossero sembrati estemporanei, col sesto full-length in studio "Kosmogonia" viene fugato ogni dubbio circa l'effettiva e inconfutabile volontà del combo di esplorare strade differenti rispetto al passato. La nuova fatica vede infatti il quartetto di Plock sondare stimolanti equilibri fra un suono tribale e psichedelico ed una costruzione industriale nella forma, crocevia sonoro che ben si traduce nei sette episodi di un lavoro sì conciso, ma ricco di spunti evolutivi estremamente interessanti. Sulla scorta di una vocalità per lo più urlata, talvolta anche rabbiosamente, le ritmiche meccaniche e industrialoidi scandiscono l'intera opera, ora con un respiro propriamente tribale (la tormentata opener "Ananta", la minacciosa "Terra Sancta", la tesa e pluviale "Terra Ignota"), ora con dura possanza marziale ("XII Le Pendu"), ed anche quando l'impeto tambureggiante si fa più ipnotico, psichedelico e quasi settantiano ("Z Nicosci W Slonce"), quel subliminale taglio industrial continua a regalare sfumature altamente suggestive. Defilata ma comunque ben presente nelle trame sonore, la chitarra lavora di fino per definire un'atmosfera per molti versi pesante, che trova il proprio apice d'intensità nei due momenti migliori dell'opera: "Djab", meccanica e tesa nel suo ammaliante incedere cerimoniale, e "Poza Cialem", austera e particolarmente minacciosa con le sue meccaniche realmente inquietanti. Quello imboccato dagli Schröttersburg è un sentiero sicuramente tortuoso, ma senza dubbio interessante e potenzialmente foriero di ulteriori gradite sorprese, per un futuro da monitorare attentamente, in primis da parte di chi preferisce il "rumore suonato" a quello efferato e fine a sé stesso.
Roberto Alessandro Filippozzi
https://schrottersburg.bandcamp.com/