25-02-2024
EAMON THE DESTROYER
"We'll Be Piranhas"
(Bearsuit Records)
Time: CD (42:50)
Rating : 7.5
Se personalità, originalità e sonorità fuori dagli schemi sono ciò che state disperatamente cercando in un panorama per troppi versi appiattito su sé stesso, allora l'arte musicale di ETD, solo-project da Edimburgo, può decisamente fare al caso vostro. Già attivo in precedenza con act quali Idiot Half Brother, Ageing Children e Bunny And The Invalid Singers, l'artista scozzese si ripresenta a due anni dal debut album "A Small Blue Car", lavoro col quale si era già segnalato per un eclettismo capace di condurre le canzoni in ogni potenziale direzione, senza perdere mai la bussola a dispetto della grande varietà di soluzioni ed arrangiamenti impiegata. La nuova fatica, visibilmente sui generis già dall'artwork della confezione digisleeve, spinge con ancor più forza e spensieratezza verso un songwriting completamente libero da schemi, sempre legato a quel folk-pop declinato in punta di piedi proprio dell'esordio, ma con una rinnovata attenzione per il lato più noisy del (post)rock e di certa shoegaze di confine. Fra ritmi spesso e volentieri sottili (anche quando emerge un malcelato nervosismo), sintetismi vintage, avanguardismi di varia natura e vibranti scariche elettriche, sulla scia di una vocalità dimessa che sa trovare la strada del buon refrain, l'album sa sorprendere tanto con le sue porzioni strumentali più pregiate ("Rope") quanto con quelle più estrose ed eclettiche ("Underscoring The Blues" è prossima a certo jazz), assumendo sovente un carattere intimista (specie nella conclusiva "My Stars") e dando il meglio con la title-track, esemplificativa del fascinoso gioco di contrasti messo in atto ed esaltata da una coinvolgente intensità elettrica. Non una formula così immediata o di facile presa, ma piuttosto un quadro sonoro cangiante che, per essere apprezzato a dovere, richiederà il giusto stato mentale e la giusta situazione, oltre alla dovuta attenzione. Il punto non è se il suono di ETD sia troppo differente per un pubblico necessariamente dotato di apertura mentale, ma se che si ne sonda i contenuti sia un ascoltatore abbastanza differente da saper apprezzare qualcosa che esula dagli schemi noti in una forma così personale. Da provare.
Roberto Alessandro Filippozzi
https://www.facebook.com/eamonthedestroyer
https://bearsuitrecords.bandcamp.com/music