04-10-2023
V.A.
"Anthology Of Electroacustic Music From Finland"
(Unexplained Sounds Group)
Time: CD (66:23)
Rating : 7
Uno dei tasselli fondamentali dell'encomiabile lavoro del network di etichette guidato da Raffaele Pezzella è senza dubbio l'ideazione e la realizzazione di compilation mai banali, sempre legate da un preciso filo conduttore e ricche di spunti da segnare sul taccuino. Non fa eccezione quella in esame, edita nei 200 esemplari dell'essenziale digipack, attraverso la quale la lente d'ingrandimento si sposta sulla Finlandia e sulla sua lunga tradizione di musica elettroacustica. Suoni che recuperano retaggi di quella tradizione musicale alla quale ogni buon musicista finnico è profondamente legato, ma che, a differenza di quegli artisti votati al recupero del folk antico nella sua forma originaria più pura, evidenziano un forte carattere sperimentale, utile a perpetrare certi secolari retaggi sfruttando una forma più attuale e fruibile da altri tipi di ascoltatori. Ambient, non di rado a tinte scure (Pekko Käppi, più tradizionale ed efficace fra nebbie e lupi, ed [ówt krì], progetto più naturalmente vicino alla nostra scena e sempre altamente suggestivo), ma anche avanguardismo, improvvisazione, concretismi e sperimentazioni ad ampio raggio, stranianti fin oltre i confini della bizzarria (Heikki Lindgren con Mika Rintala, Aarniseppä). Minimalismi di ombre e sottili ricami (Heikki Lindgren con Rauno Nieminen), ora più scuri e minacciosi (ancora Aarniseppä, presenti con due tracce), o finanche estremi in senso "filosofico" (le sole campane del pezzo di Teemu Korpipää), in un lotto di brani che in molti casi colpiscono per l'ampiezza delle soluzioni, anche all'interno della medesima composizione. In un sampler dove, al fianco dell'elettronica, non manca un ampio uso di strumenti tradizionali, come flauto armonico, kantele, lira ad arco e scacciapensieri, colpiscono nel segno in particolare la miscela di archi ed ambient degli Hulva e, soprattutto, la più luminosa versatilità di Kohellus, che nei 17 minuti della sua "Kalanvihreä" sfoggia classe e bravura in un impianto arioso, prodigo di pregiate sfumature e di più ampio respiro possibile. Un sottobosco musicale ricco di talenti nascosti che la USG sonda da par suo, regalandoci un spaccato attendibile e foriero di interessanti spunti da approfondire nelle opportune sedi, oltre che qualitativamente degno degli elevati standard dell'etichetta.
Roberto Alessandro Filippozzi
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