08-09-2020
NIMH & RAPOON
"Post-Folk Lore Vol. 1"
(Winter-Light)
Time: CD (62:03)
Rating : 7.5
Nasce in seno all'attività dell'ottima Winter-Light un sodalizio inatteso quanto gradito: quello tra il veterano inglese Robin Storey (Rapoon) ed il prolifico artista nostrano Giuseppe Verticchio (Nimh), insieme in questa release a quattro tracce rilasciata nelle 300 copie dell'essenziale digipack. Un incontro artistico non certo campato per aria, visto che Nimh si era avvicinato alle sonorità tipiche di Rapoon con "Circles Of The Vain Prayers" del 2016, album in cui quegli esotismi tribali cari al progetto dell'ex Zoviet France avevano giocato un ruolo importante. Fra le pieghe dell'ambient mista all'utilizzo di strumenti tradizionali nascono quindi le quattro lunghe tracce dell'opera, che si apre con "Compensating Contemplation", song che ben alterna esotismi richiamanti l'Oriente con vortici ambientali che trasudano quello stesso misticismo ben presente anche nella seguente e più misterica "Wagging Tongues, Circulate Hot Air", tra folate vibranti, scampanii ipnotici, passaggi con percussioni ed una più tangibile vena industriale. Quella di "Melancholy's Bow" è un'ambient dronica che pian piano si rischiara, aprendo dapprima a nuovi pattern percussivi (sempre dal taglio etnico), e poi ad un'ampia porzione di maggior forza rituale, in ossequio a quella tradizione tibetana già omaggiata da Storey in più occasioni. L'atto finale "To Walk A Broken Path", introdotto dai suoni di un flauto tipicamente orientale, ospita afflati ambientali decisamente più scuri, fra minimalismi notturni e passaggi più arcigni, prima di tornare ancora una volta a ritmiche esotiche e di chiudere fra melodie dal taglio para-sinfonico. Quattro brani ottimamente prodotti e rifiniti, ricchi di soluzioni affascinanti che non scadono mai nel manierismo o nel mero esercizio di stile, frutto dell'intesa fra due navigati musicisti che hanno molto in comune e tutta l'esperienza necessaria per concretizzare al meglio una comune visione artistica.
Roberto Alessandro Filippozzi