19-06-2020
PLEXIPHONES
"Break In The Clouds"
(Echozone)
Time: CD (47:57)
Rating : 7
Attivi già da diverso tempo (il loro disco d'esordio, "News From The Colonies", è del 2011), i tedeschi Plexiphones, dopo ben tre anni, pubblicano "Break In The Clouds", loro terzo album che, fin dal titolo emblematico, suggerisce alcuni cambiamenti all'interno di quello che è il loro stile: se con il precedente "Electric" si viaggiava sulle ali di un corpulento pop intriso di arrangiamenti certosini dove, per merito di una buona produzione, nulla veniva lasciato al caso, in "Break In The Clouds" si preferisce allestire un impianto sonoro che, pur presentando la solita attenzione per gli arrangiamenti, si fa carico di una maggiore fruibilità. L'attitudine tipicamente eighties è però rimasta la stessa, cosa peraltro intuibile in "Apocalypse", brano snello e dall'andatura magnetica - effetto scaturito dall'uso preponderante del basso - in cui le melodie si fanno catchy e trascinanti, le stesse che in "Fall In Love", invece, acquisiscono tinte più melanconiche, dettate, questa volta, da dei semplici e ritmici giri armonici di chitarra. Il basso torna di nuovo protagonista in "Running", brano che, come ben suggerisce il titolo, ha una ritmica che pare rincorrere i ritornelli attraverso un'energia musicale scaturita dal cantato e dalle tastiere, queste ultime presenti in maniera totale nella bella "The Power Of Faith", canzone dalle suggestioni quasi futuristiche che, nell'insieme, donano un effetto senza dubbio piacevole. Con il prosieguo dei brani, è quantomeno doveroso segnalare un approccio musicale di buona varietà stilistica, con i musicisti che vanno a pescare nel post-punk - trattato, per l'occasione, con la "cura Plexiphones", ovvero con dosi non indifferenti di alternative rock" - di "Breathing" o nei ritmi electro tribali della title-track, componimento interessante e dal fascino ragguardevole che, se non altro, dimostra la versatilità del gruppo. In sostanza, con "Break in the clouds" il gruppo incide l'ennesimo buon disco di electro-indie-pop (o "power pop", come direbbero gli stessi protagonisti), raffinato nelle composizioni ed energico quanto basta per essere cantato.
Denis Di Nicolò