10-09-2007
TEXT OF LIGHT
"Un Pranzo Favoloso / A Fabulous Lunch"
(Final Muzik)
Time: (62:59)
Rating : 6.5
Text Of Light è un ensemble molto particolare e di certo anomalo per il target che di norma viene trattato da DARKROOM Magazine: si tratta di un gruppo formato da grandissimi strumentisti, validi sia per l'aspetto tecnico che per quello creativo, e mi riferisco ad Alan Licht (qualcuno lo ricorderà certamente come chitarrista dei Love Child e in altre bands), Ulrich Krieger (Sax), Tim Barnes (batterista che sarà rimasto nella memoria degli amanti della sperimentazione, considerando le sue partecipazioni agli album di Jim O'Rourke) ed infine Lee Ranaldo (anch'egli chitarrista), forse il nome più celebre in quanto co-fondatore dei Sonic Youth. Questi sono i personaggi che hanno preso parte al 'pranzo favoloso', ma in altre precedenti releases comparivano ulteriori grandi nomi come Christian Marclay e William Hooker. La band proviene dagli Stati Uniti e propone quel che di norma può essere definito come improvvisazione libera, ma attenzione: non siamo dinnanzi ad un disco di jazz sperimentale (non fosse altro che per l'apparato elettronico usato dai musicisti in aggiunta agli strumenti), quanto piuttosto a pura musica d'avanguardia. "A Fabulous Lunch" è un prodotto che (presumo) potrebbe essere trascritto in un pentagramma, ma che alle orecchie dell'ascoltatore si presenta con le fattezze di un moderno noise strumentale; qualcosa del genere lo programmò e realizzò molti anni or sono Fernando Grillo con il contrabbasso, ma anche vari altri musicisti che decisero di piegare e spingere una preparazione tecnico-classica fino agli esiti più estremi, tanto da far svanire qualsiasi motivo o cantilena che possa accostare, anche solo lontanamente, l'album alla forma canzone, per eccellenza sinonimo di intrattenimento frivolo. Questo disco è stato registrato dal vivo a Pordenone nel 2005 durante il festival "Schermo Sonoro - Cinemazero", dove il quartetto ha sperimentato una colonna sonora sui film del defunto regista Stan Brakhage. Probabilmente l'ascolto mediato dalla macchina riduce la forza prorompente che il disco doveva avere in presa diretta, ma nonostante ciò l'esito finale rimane ammaliante. Ciò che colpisce è come i musicisti riescano a dare un senso di forte unità e compattezza ai vari strumenti, creando una sintesi sonora inimmaginabile, partendo forse da materiale già preparato in studio su cui poi andare alla 'deriva'. "A Fabulous Lunch" richiede un'attenzione non indifferente, ma penso che potrebbe affascinare ogni strumentista, nonché i patiti dei prodotti più complessi, ma al tempo stesso lungimiranti e con un background tecnico elevatissimo.
Michele Viali