Logo DarkRoom Magazine
Darkroom List menu Room101 Room102 Room103 Room104 Room105 Room106 Room107 Room108 Room109 Reception
SYNTHPOP, FUTURE-POP, TRIP-HOP, CHILLOUT E TUTTA L'ELETTRONICA PIÙ ACCESSIBILE E MELODICA
HARSH-ELECTRO, EBM, ELECTRO-INDUSTRIAL, IDM E TUTTA L'ELETTRONICA PIÙ ABRASIVA E DISTORTA
DARKWAVE, GOTHIC, DEATHROCK, POST-PUNK E AFFINI
INDUSTRIAL, AMBIENT, POWER ELECTRONICS E TUTTE LE SONORITÀ PIÙ NERE ED OPPRIMENTI
NEOFOLK, NEOCLASSICAL, MEDIEVAL, ETHEREAL E TUTTE LE SONORITÀ PIÙ DELICATE E TRADIZIONALI
TUTTO IL METAL PIÙ GOTICO ED ALTERNATIVO CHE PUÒ INTERESSARE ANCHE IL PUBBLICO 'DARK'
TUTTE LE SONORITÀ PIÙ DIFFICILI DA CLASSIFICARE O MENO RICONDUCIBILI ALLA MUSICA OSCURA
LA STANZA CHE DEDICA LA DOVUTA ATTENZIONE ALLE REALTÀ NOSTRANE, AFFERMATE E/O EMERGENTI
LA STANZA CHE DEDICA SPAZIO ALLE BAND ANCORA SENZA CONTRATTO DISCOGRAFICO

Mailing-List:

Aggiornamenti su pubblicazioni e attività della rivista


 

Cerca nel sito



Room 107

01-02-2016

ECHOES OF YUL

"The Healing"

Cover ECHOES OF YUL

(Zoharum/Tar Trail)

Time: CD (39:38)

Rating : 6.5

Il singolare progetto di Michal Sliwa torna a farsi sentire con un nuovo album, il quarto (includendo anche il CD di remix "Tether") da sei anni a questa parte. Attraverso un elaborato intreccio basato su partiture elettroniche e strumentali firmate ed eseguite nella quasi totalità dall'autore polacco, "The Healing" si pone come un crocevia di influenze disparate a metà tra l'ambient, la shoegaze e il post-rock. Nel complesso emerge una vena soffice e meditativa che esula dai toni continuati e insistenti preferendo evoluzioni sonore variegate, solitamente percorse da una calma costante. Si insiste su una vena malinconica che non disdegna un'oscurità espressa coi chiaroscuri degli anni '70 piuttosto che con le soluzioni post-industriali più in voga, mentre a tratti si opta per architetture minimali dove spadroneggia un astrattismo plumbeo e freddo ("The Trick") tendente a far riecheggiare i propri frammenti nel nulla astrale ("Diorama"), o ad inanellare particelle ricavate dalla realtà quotidiana ("Apathy Rule"). In altri frangenti si protende per percussioni possenti e linee droniche dalle tinte retrò, utilizzando strumenti vintage (il theremin) al fine di ricreare un limbo nebbioso e lynchiano ("Gush") dove la sperimentazione diventa occasione per citazioni, per disegnare linee semi-orchestrali o ancora per passare da uno stile all'altro in un divertissement che rischia l'autoreferenzialità. La spinta propulsiva delle chitarre elettriche, divise tra note piangenti e corposi passaggi anni '70, ed una batteria registrata in presa live ("The Better Days") segnano i punti più vivaci di un disco di fatto indefinibile, nelle cui molteplici sfumature è possibile riconoscere i tanti riferimenti sonori dell'autore, mai troppo deciso riguardo la strada da prendere. Non per tutti i gusti. Confezione CD in elegante digipak a sei facciate. Disponibile anche su nastro con medesima tracklist e artwork.

Michele Viali

 

http://echoesofyul.bandcamp.com/

http://zoharum.com/