13-04-2015
LOCUST
"After The Rain"
(Editions Mego)
Time: (41:45)
Rating : 8
Locust è, in realtà l'emanazione del polistrumentista e compositore Mark Van Hoen. Come tutti gli artisti orbitanti introno al pianeta dell'elettronica più sperimentale, anche Mark disperde il suo talento in numerosi progetti e collaborazioni, su tutte quella ormai conclusa con i seminali Seefeel. In Locust, tuttavia, Mark sembra concentrare le sue energie migliori. Rifacendosi ai grandi maestri della musica elettronica anni '70, ma dotando le proprie composizioni di un tocco personale e originale, Mark esplora con la propria musica mondi che gli altri protagonisti della scena elettronica non riescono ad evocare. I suoi paesaggi sonori, debitori ma non cloni di Brian Eno e Tangerine Dream, emozionano come se uscissero da una vera e propria orchestra piuttosto che da sintetizzatori e campionatori. L'inserimento di brani di pianoforte o di angeliche voci femminili non fa altro che enfatizzare l'effetto magico di uno dei migliori album usciti in questi ultimi tempi. Pezzi come l'iniziale "Snowblind", soffice ed emozionante, "Downlands" o la fantastica "To Lonely Shores" rappresentano quanto di meglio la scena ambient possa offrire all'ascoltatore. Tuttavia sarebbe riduttivo bollare "After The Rain" come semplice musica ambientale. Ogni pezzo possiede decine di sfumature che si percepiscono pian piano, ascolto dopo ascolto, lasciandosi avvolgere della spire eteree dei brani. "After The Rain" è musica elettronica nella sua vera essenza.
Ferruccio Filippi