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Room 107

22-10-2014

RAPOON

"Cultural Forgeries"

Cover RAPOON

(Alrealon Musique)

Time: (66:58)

Rating : 6

Se digitate la frase 'musicista prolifico' su un qualsiasi motore di ricerca in Internet, è da scommettere che il primo nome che apparirà sarà quello di Robin Storey, responsabile unico del progetto Rapoon e co-fondatore dei fondamentali Zoviet France. Considerando solo i lavori pubblicati a nome Rapoon, dal 1992 ad oggi ne possiamo contare circa 70 fra CD in studio, live, singoli e split. Per avere una idea del grado di prolificità, basta pensare che questa nuova uscita "Cultural Forgeries" è la settima complessiva del 2014. Come per tutti, a così tanta quantità non sempre è corrisposta altrettanta qualità, anche se va riconosciuta a Robin una notevole coerenza e passione nelle cose che fa. La sua ambient etnica ha fatto scuola per diverse generazioni di musicisti e molti dei suoi lavori sono considerati delle vere e proprie pietre miliari di questo genere: uscite come "Dream Circle", "Vernal Crossing" e "The Kirghiz Light" si fanno sempre ascoltare con piacere. Tuttavia i dischi appena menzionati risalgono tutti alla prima metà degli anni '90, dopodiché Storey ha cominciato ad inanellare un lavoro dietro l'altro, diluendo e disperdendo il proprio grande talento e le proprie ottime intuizioni. Anche ‎"Cultural Forgeries" è probabilmente nato dal continuo brainstorming dell'artista, che tuttavia in questo lavoro sembra procedere con una maggiore attenzione ai particolari. Nel mix elettro-acustico si inseriscono infatti strumenti e suoni del mondo, dal flauto di pan al banjo, passando per il mandolino e il sitar. Tutte queste fonti sonore producono brani di ampio respiro come "Slender... In Clouds", o timidi esperimenti come "Donnez-Moi Une Cigarette" e "Bells Temple Ask". Ma come in ogni opera di Rapoon, non sono tanto i singoli brani a dover essere considerati, quanto piuttosto l'atmosfera complessiva che, in questo caso, non risulta essere così evocativa come nei migliori episodi della sua interminabile discografia. Anche in ‎"Cultural Forgeries" riemerge il vizio di fondo di non filtrare tutto il materiale prodotto, inserendo quindi cose di scarso interesse. Peccato perché questo lavoro risulterebbe qualitativamente sufficiente, ma di difficile collocazione al di fuori dei collezionisti dell'opera omnia dell'ex Zoviet France.

Ferruccio Filippi

 

http://www.the-edge.ws/pretentious/rapoon/

http://alrealon.co.uk/