07-08-2014
VV.AA.
"Gothic Moods"
(Rockborn Records)
Time: CD 1 (76:14); CD 2 (76:38)
Rating : 7
La Rockborn Records, in collaborazione con la blasonata Echozone, realizza questa raccolta suddivisa in due CD dal contenuto eterogeneo ed esaustivo, degna rappresentazione di ogni sfaccettatura della 'black scene' contemporanea. Sapientemente variegata, questa sarabanda dalle tinte scurissime porta con sé non solo veterani della scena, ma anche nuovi ed interessanti progetti misconosciuti, in un abbraccio maestri-allievi davvero apprezzabile. Nel primo CD fanno da apripista i veterani The Mission, seguiti nelle loro sonorità goth-rock dalle successive tracce firmate da epigoni di buon livello. Si inseriscono poi contributi EBM come quelli dei remix dei Dracul o di In Mitra Medusa Inri; si continua a viaggiare tra la bella proposta darkwave malinconica degli Sweet Ermengarde o il synthpop dalle tinte oscure dei The Shallow Graves, fino a scontrarsi con i diversi contributi gothic ed industrial metal di Krankheit (con una personale rivisitazione di "Für Elise" di Beethoven) ed Herzparasit. Spiccano tra tutti la ballata quasi western dei The Noonday Dreams, la darkwave dall'approccio 'contemporaneo' degli XTR Human, l'accostamento ben riuscito di gothic metal classico ad atmosfere depressive rock proposto dagli Inmost Silence e il conclusivo contributo dei Raido, che uniscono vocalismi medievaleggianti ad una cristallina base wave, creando un suggestivo connubio. Col secondo CD si viene subito malmenati da sonorità prettamente metal, a cominciare dai navigati Leaves' Eyes (ex Theatre Of Tragedy e Atrocity), Acidcell, Schöngeist e gli italiani Naughty Whisper. Ma non mancano altre sonorità come quelle dei longevi Umbra Et Imago, con la suggestiva rivisitazione del loro brano "The Final Last Dream", tra echi di synth, oscure atmosfere oniriche ed esplosioni industrial metal. E poi ancora EBM e dark-electro (In Strict Confidence, Schandphal, Paranoid Android e Felsenreich), deathrock e goth-rock (Carnival Star, Mystigma, Descendants Of Cain e Reptyle). Di sicuro spicco si rivelano il melanconico pianoforte e le spruzzate electro-industrial degli Once Dice e le cupe atmosfere elettroniche aggrappate ad accenni dark ambient degli Ankh. Una bella raccolta rivolta sicuramente a chi segue la scena dark da anni, ma anche a chi vuole avvicinarsi per la prima volta alle diverse sonorità che questa accoglie nei suoi meandri, potendo gustarne sia i sapori più maturi che quelli appena sbocciati.
Lorenzo Nobili