16-07-2014
CIRCULAR
"[ Moon Pool ]"
(Ultimae Records)
Time: (65:35)
Rating : 8
Formatosi nei primi anni '90, il duo norvegese composto da Bjarte Andreassen e da Jostein Dahl Gjelsvik ha esordito nel lontano 1997 con l'album "Nanotopia", per giungere oggi con "[ Moon Pool ]" alla sesta uscita complessiva. Ormai dal 2009 sotto contratto con l'ottima label francese Ultimae Records, l'act scandinavo si è lasciato definitivamente alle spalle le gelide ambientazioni degli sperimentali esordi, approdando di fatto ad una dimensione electro-ambient più completa dove melodie e ritmiche downtempo giocano un ruolo fondamentale nell'erigere un suono fortemente cinematico. Sempre legati ad una costruzione di stampo ambient, dove i suoni sono tinte che colorano quadri eterei, sfuggenti e carichi di luminosità, i due proseguono sul sentiero magnificamente battuto con le uscite più recenti, rifinendo con cura certosina un sound che si esalta nella perfezione formale della maiuscola produzione. Utile più che mai, in un lavoro interamente strumentale (ma che non disdegna qualche azzeccato sample vocale), è riferirsi ad un titolo come "piscina della Luna", o "piscina lunare", poiché le sonorità espresse sono così suadenti ed avvolgenti da trasmettere realmente la sensazione di immergersi e 'nuotare' nella Luna, che rischiara il nero notturno col suo ispirante pallore, in afflati onirici che sono la più rilassante esperienza d'ascolto possibile. Melodie morbide e ritmi dal groove moderato ma ben presente subentrano dolcemente nel tessuto ambientale che da il 'la' ai vari brani, in un disco dove sintetico ed organico si intersecano con grande maestria ed immane fascino. Dalle ampie distese melodiche degli oltre 13 minuti dell'opener "Lunokhod" alle ritmiche etno-ambient delle conclusive "Synchronous" e "Meteorites", passando per i riverberi ambientali di "Selenic Light", per le derive fluttuanti di "Ashlands" e per le geometrie più contorte della bella collaborazione con l'ottimo compagno d'etichetta AES Dana in "Imbrium", l'album non vede cadute di tono nella sua ora abbondante, affascinando in ogni suo frangente e ricordando, non a caso, certe cose di un illustre connazionale del duo come Erik Wøllo. Qualità ai massimi livelli, anche nell'artwork (il consueto digipack a tre ante completo di magnifico booklet fotografico, come da copione in casa Ultimae), per un album che ha tutti i crismi per entusiasmare i più fini cultori dell'electro-ambient dai risvolti più melodici e cinematici. Consigliato.
Roberto Alessandro Filippozzi