11-03-2014
LAGOWSKI
"Redesine +"
(Zoharum)
Time: (79:15)
Rating : 7
Vero e proprio decano della musica elettronica, l'inglese Andrew Lagowski iniziava nel lontano 1982 a dar vita alle proprie pionieristiche sperimentazioni, dopo essere stato un batterista ispirato proprio dalle ritmiche più 'meccaniche'. L'esordio nel 1988 con la cassetta "Nadir", per una discografia ad oggi non così cospicua quanto si potrebbe immaginare. La polacca Zoharum aveva già dato asilo al musicista britannico, segnatamente per la ristampa di "False Dawn" del suo progetto Legion (cui si sommano altri act che lo hanno visto protagonista, fra cui Terror Against Terror, Isolrubin BK, S.E.T.I. e Nagamatzu, oltre alle molte collaborazioni, anche con nomi di peso quali il fondamentale Lustmord e gli eccelsi Geomatic), ed ora si premura di stampare nel formato fisico - con confezione ecopack a sei pannelli - uno dei lavori rilasciati in download da Andrew attraverso il proprio sito. Parliamo di "Redesine" del 2009, qui rimasterizzato, proposto con un nuovo artwork e corroborato da quattro tracce bonus: uno dei molti lavori in cui ciò che il Nostro definisce come 'dark techno & atmospheres' vive sull'onda di un groove ritmico mai eccessivo, ma sempre ben presente. In realtà il suono di Lagowski, pur nei suoi chiari tratti danceable, ricorda una techno atavica (non certo quella vuota e 'dritta' dei 90s) che sposa gli umori più primordiali della dark-electro, ed esserci stato per davvero all'epoca garantisce al buon Andrew pieno diritto a suonare così retrò, sia negli schemi che nelle scelte sonore. Senza dubbio c'è chi avrà preferito un disco come "Ashita" del '97, molto più riflessivo ed atmosferico, ma Lagowski è essenzialmente un act più fisico in cui le fredde e notturne tessiture ipnotizzano con ossessività, per poi incalzare con svolte ritmiche in crescendo. Qualche sparuto sample vocale fa la sua parte qua e là ("Urxeye", "Vocal Impulse Test"), col meglio offerto dalla classe di "They Follow You Everywhere (Vanilla Mix)" e dai raffinati ricami di "Carpenter V.9". Bene le tracce bonus, in linea col resto del materiale ma foriere di ritmi più accesi, sempre nel pieno controllo di un orchestratore che bada all'atmosfera evitando di eccedere. Per chi ama l'elettronica pionieristica degli 80s (specialmente la prima metà della storica decade), Lagowski rappresenterà sempre una certezza. Ristampa nel formato fisico più che meritata, limitata a 300 esemplari.
Roberto Alessandro Filippozzi