27-02-2014
RUXPIN
"This Time We Go Together"
(n5MD)
Time: (56:18)
Rating : 8
Un act fondamentale per l'electro/ambient: ecco cos'è questo da noi poco noto one-man-project proveniente dall'Estonia ma originario dell'Islanda, attivo già dal 1999 col buon full-lenght d'esordio "Radio" e giunto oggi all'ottavo album. Jonas Thor Gundmundsson muove i primi passi nella musica già all'età di quattordici anni e debutta con un mini in vinile 12" ("Mission") lo stesso anno del suo primo album. Da lì in poi purtroppo è sempre venuto a mancare il vero successo, a causa del classico disinteresse congiunto dei principali canali di distribuzione (sfido io a rieducare milioni di 'pecore' attaccate a Sanremo, per parlare di casa propria), ma il buon Jonas non si è mai perduto d'animo. Diversi i dischi, ognuno brillante di luce propria, come il buon "Midnight Drive" o l'ottimo e più sperimentale "Elysium", al momento imbattuto capolavoro del musicista di Tallinn. "This Time We Go Together" è un lavoro molto importante che segna ormai la terza release con l'americana n5MD, nonché il perfetto prosieguo del precedente "Where Do We Float From Here?", buon lavoro, ma meno creativo rispetto agli altri. Non è il caso di questo nuovo, intenso, splendido album, completo a 360 gradi, che esplora gli ultimi angoli e confini della electro/ambient/dub a cui ci ha abituati Jonas. Molte le idee per un lavoro forse un po' troppo lungo, ma perfettamente ricreativo. Se episodi come "Here The Sun Hardly Sets" approfondiscono l'estetica simil-trip-hop, ecco che Ruxpin introduce con risultati fantastici le melodie graziate dal piano in "Will We Reach There In time?", love-song struggente e forse picco dell'intero lavoro. Fondamentale l'approccio della vocalist Olena Simon, che presta i suoi gorgheggi in molti brani ("A Start From The End" è uno dei migliori esempi di suadente electro-pop). Addirittura un gusto IDM nella title-track, ruvida e stuzzicante, mentre è degno di nota l'intreccio umano e artificiale di "We Have Come To Our End", dove è ancora una volta protagonista la Simon. Stesso discorso per "With Our Hands We Form Contact", ma qui i gorgheggi appartengono all'altrettanto dotata Chihiro Dunn. Seppur lontano dai fasti del riuscitissimo "Elysium", questo lavoro si fa amare e seduce con prontezza. Obbligatorio il consiglio di farlo vostro, magari come occasione per avvicinarsi ad un artista completo e determinato, troppo schiacciato dall'ignavia del moderno mercato discografico. In un mondo giusto, Ruxpin sarebbe in tour in tutto il mondo e allieterebbe alla radio in ogni momento. Questo però è solo un sogno, perciò... sognate anche voi.
Max Firinu
https://www.facebook.com/Ruxpinmusic