12-02-2014
DALOT
"Ancestors"
(n5MD)
Time: (47:00)
Rating : 7.5
Con alle spalle già tre full-length (due in CD per la n5MD ed uno autoprodotto in download gratuito) ed una manciata di release minori, l'artista greca Maria Papadomanolaki torna ora con questo nuovo EP, rilasciato nel più spartano dei formati cartonati. La Nostra, che dal 2004 ha vissuto dapprima in Inghilterra e poi negli States, ha saputo costruirsi nel giro di pochi anni una solida reputazione attraverso una spiccata identità sonora e la grande raffinatezza delle sue composizioni, ampliando la propria esperienza anche grazie alle molte collaborazioni. Il suono di Dalot prosegue il proprio viaggio a cavallo fra post-rock, ambient e downtempo nel solco di un minimalismo carico di emotività, fra intrecci elettroacustici magistralmente prodotti e resi al meglio grazie all'aiuto degli ospiti intervenuti per l'occasione. Il cupo violoncello di Sebastien Froment alimenta la tensione sinfonica della breve "Flood", sorta di introduzione al pezzo forte, ossia la title-track: gli intrecci delle corde sono tenui al punto giusto per supportare come si conviene la fragile e soave voce di Izumi Suzuki, in un gioiello di eterea malinconia che brilla anche per l'apporto del piano. L'intreccio fra il violino di Marisa Pendarakis ed i morbidi droni è dolce ed avvolgente in "Staircase", così come la sottigliezza melodica dei toni ambientali di "Night Owl" trasmette serenità, ma il suono di Dalot sa comunicare anche la giusta tensione oscura, come nei tetri e misteriosi afflati di "That Was Now". L'EP si fregia infine di tre remix, tutti per la title-track ad opera di nomi di esperienza dell'elettronica di confine: spettacolare quello di oltre 14 minuti firmato Bvdub, dove pathos ed enfasi sinfonica toccano le vette più alte ed il bel tema di piano si guadagna la giusta importanza sul finale; Dryft dona al pezzo un suadente ritmo downtempo che sfocia in un battito più animato e fisico, mentre la rilettura di Northcape vive di sottili ma pulsanti palpitazioni electro di innegabile raffinatezza. Un EP che non è né un'uscita estemporanea, né una mera introduzione ad un nuovo album, né una manovra per utilizzare materiale 'di scarto', bensì piuttosto un altro tassello importante nella crescita artistica della Papadomanolaki, sound-designer di grande spessore e senza dubbio pronta ad ampliare ulteriormente i propri orizzonti in futuro. Un altro nome degno di stima ed attenzione dal notevole roster dell'ottima n5MD.
Roberto Alessandro Filippozzi