13-01-2013
DIFFERENT STATE
"The Frigid Condition"
(Zoharum)
Time: (69:07)
Rating : 6.5
La band del polacco Marek Marchoff continua ad unire elettronica e toni acustici amplificando gli echi etnico-strumentali, dopo una serie uscite che vedevano emergere soprattutto il lato post-industriale del progetto. Con "The Frigid Condition" abbiamo l'entrata della nuova vocalist Vera Beren, poliedrica interprete che riesce finalmente a dare un'anima alle architetture sonore di Marek, mai come ora pulsanti e comunicative. I suoni diventano più variegati, forse proprio in virtù della necessità di creare un connubio con le partiture vocali. I due pezzi iniziali "Dome" e "Consciousness" segnano il momento più localistico e sorpendentemente tradizionale dell'opera, fatto di arpeggi di chitarra, jingle campionati, puntate folk-bandistiche ed esotismi melodici che mantengono una circolarità ipnotica. È proprio la reitarazione di temi sonori o rumoristici il principale trait-d'union col passato, nonché con la scena ambient-elettronica, ora arricchita di calore strumentale. Il lato ritualistico emerge soprattutto nella successiva "Salvatore Fabio", dove le ritmiche cadenzate e il canto salmodiante sembrano trasportarci all'interno di una celebrazione orientale e antica, effetto che tornerà in altri punti dell'album ("Cold"), tra ambientazioni filmiche e anomale strutture post-industriali. Il canto di Vera sa essere all'occorrenza inquietante regalando atmosfere torbide ("Conspiracy In The Mirror", "Intuition"), ma riuscendo anche a disegnare profili sognanti sorretti da virtuosismi canori non indifferenti ("Love"), dietro cui si intravede la figura maestra di Diamanda Galás. In generale le architetture sonore di Marek appaiono più diversificate rispetto al passato, i colori aumentano non disdegnando l'oscurità, ma senza lasciarsi andare eccessivamente ai freddi chiarori metallici dei dischi precedenti; i passaggi gelidi vengono così alternati ai preponderanti momenti sanguigni, fatti di calore avvolgente o strutturati a contrasto con con le evocazioni canore della Beren. Musicalmente il pezzo più riuscito è "Spiritual Potential", in cui la ripetizione ossessiva è il frutto di una stratificazione e successione di marchingegni meccanici in movimento, drones celebrativi e temi para-sinfonici in loop con due linee vocali a fare da contraltare. "The Frigid Condition" segna l'avvenuta maturità per Different State, sicuramente stimolata dall'aiuto tutt'altro che secondario di un'ottima vocalist e un'assistenza tecnica di primo livello firmata John Kilgore. Il CD è disponibile sia in versione standard che in un limitatissimo box, contenete anche un nastro e vari gadget.
Michele Viali
http://www.myspace.com/diferentstate