04-12-2012
SATURN FORM ESSENCE
"Orbital Structure Of Venus"
(Santos Productions)
Time: (55:47)
Rating : 6.5
Saturn Form Essence è un act ucraino attivo da circa quattro anni, con all'attivo un nutrito numero di realizzazioni edite principalmente su nastro e CDr. Il nome del progetto rimanda ad ambientazioni galattiche, e difatti il mastermind Sergiy Gordiuk mira a costruire una space ambient dronica e dilatata, diametralmente opposta ai suoi interessi in ambito black metal di cui è testimone la band Moloch. Il titolo del disco è esente da metafore e ci conduce subito in situazioni astronomiche con tanto di spiegazioni apposte nel retro della copertina, niente affatto diverse da quelle che si incontrano in un qualsiasi testo tecnico; per contro non abbiamo informazioni riguardo musica e strumentazione, lasciando tutto legato all'ascolto diretto delle tre tracce adornate da nomi di coordinate orbitali. Si tratta, per l'esattezza, di due pezzi brevi e di un terzo della durata di circa 45 minuti, tutti incentrati su drones prolungati e sovrapposti che danno luogo ad una space ambient misteriosa, fatta di connotati minimali, linee continue e panorami astrali inesplorati. Nel primo brano un tema paramelodico si muove all'infinito tra sali-scendi tonali e riverberi, doppiato unicamente da un rumore sinuoso. Stessa costruzione si ha anche per la traccia seguente, basata su un drone più corposo e denso ben amalgamato con i rumori di rifinitura, mentre le variazioni diminuiscono tendendo verso un agglomerato elettroacustico pastoso e circolare. I tempi si dilatano al massimo nel pezzo conclusivo, dove ogni cambiamento tonale richiede moltissimo tempo, avanzando con avvolgente lentezza; un iniziale tema, profondo e monocorde, occupa circa dieci minuti, e serve a trasportarci nel vivo di un drone baritonale che evolve con una pacatezza tale da sembrare fermo: il segreto è farsi cullare dalle spire galattiche utilizzando un buon paio di cuffie, mezzo necessario per affrontare questo tipo di suoni. "Orbital Structure Of Venus" è in grado di sedurre ascoltatori esperti senza inventare niente di nuovo, soltanto sapendo districarsi in maniera eccellente tra software, elettronica e vecchie idee, ottenendo buoni risultati senza eccessivi sforzi creativi. Peccato per la confezione troppo spartana, ridotta quasi ad una copia casalinga e con un artwork al limite dell'illeggibile. Ne circola anche una lussuosa versione in cassetta, limitata a soli 30 esemplari.
Michele Viali
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