24-04-2007
GREIFENKEIL
"Symbol"
(Grentzwert)
Time: (76:03)
Rating : 5
La biografia completamente in tedesco ci aiuta a capire ben poco di questo oscuro progetto teutonico, giunto con "Symbol" al secondo full-lenght dopo il debut eponimo dello scorso anno ed un EP ("Moog") risalente al 2005. Greifenkeil è anche il nome del compositore e vocalist, che nel disco viene affiancato da Aria e da Nemain, che si sono occupate degli inserti vocali femminili. La prima cosa da rimarcare è la produzione, davvero pessima ed ovattata, neanche fossimo davanti ad un demo-tape, ma ascoltando l'album sorgono troppi dubbi sulla reale validità di un prodotto simile: "Symbol" è un lavoro senza capo né coda, che si muove tra cupe percussioni elettroniche e vocals ora eteree, ora sinistre, in una sorta di industrial/gothic rituale dai risvolti magico-esoterici (l'album tra l'altro è cantato in varie lingue, ma a colpire maggiormente sono le immagini del digipack e titoli inequivocabili come "Winter Solstice"). L'unica song che mi ha decisamente colpito è "Untergang", quasi un remake dei vecchi Calva Y Nada, ma con risvolti più inquietanti e claustrofobici; il resto è sì originale e particolare, ma Greifenkeil non riesce a sviluppare con maggior enfasi delle idee già confusionarie in partenza. Incuriosisce un bonus-CD (del quale non disponiamo) con remix di Funker Vogt, Implant, Qntal e Monolith! Chissà cosa avranno combinato, sicuramente qualcosa di meglio... che noia questo disco!
Chemnitz