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Room 107

21-07-2010

E. JOSEPH AND THE PHANTOM HEART

"All The Medicine In The World..."

Cover E. JOSEPH AND THE PHANTOM HEART

(The Beechfields Records Label)

Time: (52:19)

Rating : 8

Powerpop? Non solo! Edward Joseph insieme a tre amici, che con lui sono i Phantom Heart (già dal monicker si evince la forte tendenza al rock'n'roll...), offre un sound che prende una lunga rincorsa a ritroso negli anni e con audacia si propone nel terzo millennio delle mutazioni e dei cambi di stile innovativi, ma anche del deja-vù sentimentale ed un po' 'vintage'. Rock, psichedelia e new-wave, varietà che nel secolo scorso hanno contraddistinto una lunga epoca sonora segnando e seducendo una generazione di adolescenti, ma ancor prima i loro padri: questi sono gli ingredienti vincenti del sound di E. Joseph And The Phantom Heart. Un suono figlio del glam-rock di David Bowie della trilogia berlinese, di wave miscelata con genuino rock'n'roll che guarda agli anni '50 come fecero Elvis Costello o Billy Bragg o delle romantiche psichedelie di The Church o degli Echo And The Bunnymen. Fin da subito "All The Medicine In The World..." è ruffiano, degno di tutto ciò che si pone a cavallo tra la fine degli anni '70 fino alla metà degli eighties, nascendo tra solchi di vinile o da un gettone di juke-box per sbocciare in un amore, un ricordo, una semplice immagine sonora. Dolce ed amara (la honey-voice di mr. Edward in ciò è complice...), "Changing Trains" come la successiva "Drifting" hanno quella speciale sapidità che è il gusto dell'innamoramento che cinematograficamente tante volte abbiamo visto nascere nel ballo di fine anno al college (i Nostri sono totalmente immersi nella loro realtà 'stelle e strisce'), o comunque, come nel caso di "Zero", di quella spensierata innocenza adolescenziale (esaltata anche nelle soundtrack dei film tratti da racconti di S. King) che i ragazzi di oggi non possono capire, e forse non avranno mai nemmeno l'onore di provare per colpa di una società svigorita sin dagli anni più verdi. Dietro le tastiere una nostra conoscenza recente (in verità lui stesso ci ha chiesto di credere anche in Italia al sound di E. Joseph And The Phantom Heart) proveniente dal Maryland: Snuttock abbandona per questa cooperazione il suo manto futurepop e, in piena sintonia con l'amico, si immerge nei suoni che il mood richiede. "A Sliver" è incantevole nel simile approccio di chitarra (quasi shoegaze in questo episodio) e tastiera; mille schegge sono le note che come pioggia o vetri infranti vi cattureranno, unite ovviamente al ritmo perfetto della batteria di Nick Porcaro ed ai giri di basso di Mia Regalado, ottima protagonista alle quattro corde anche in "The Red Line", che in malinconia, languore ma anche aggressività è l'ideale summa di tutto l'album e di ciò che le tredici tracce esprimono. In questa occasione i più attenti possono cogliere il medesimo stile 'rock-dreamy' che aveva nei Pretenders di Chrissie Hynde i protagonisti assoluti. Dedicato a tutti coloro che hanno amato chi abbiamo citato finora, senza dimenticare Lloyd Cole & The Commotions, Buzzcocks e tutti i grandi interpreti che dal passato tornano a 'danzare' tra i solchi di "All The Medicine In The World...". E. Joseph insieme ai fantasmi di quegli anni può ancora tentare di sedurre (riuscendovi) nuove generazioni di chi crede che ci si possa imbarcare in un futuro digitale e di fascino tecnologico, ma con un fondamentale angolo di cuore riservato ed adibito alla dolcezza della musica che, nella traversata tra nebbie droniche ed asettiche, porti con sé una piccola riserva di umanità. È sempre e solo rock'n'roll, nulla più...

Nicola Tenani

 

http://www.myspace.com/ejosephmusic

http://www.thebeechfields.com/