11-01-2010
STEVE ROACH
"Destination Beyond"
(Projekt/Audioglobe)
Time: (71:41)
Rating : 7
Nella sterminata discografia di Steve Roach campeggiano vari dischi monotraccia dalla durata decisamente superiore a quella di un singolo: "Destination Beyond" rientra in questa categoria di lavori che, dall'alto della qualità dei suoni, non facilitano per nulla l'approccio dell'ascoltatore al contenuto, soprattutto se il brano presenta una struttura minima reiterata all'infinito. Gli oltre 70 minuti dei questo CD sono realizzati in maniera semplice, utilizzando soffici temi di tastiera che ondeggiano tranquilli su un tappeto di pulsazioni circolari create tramite sintetizzatori; emergono inoltre in più momenti tenui percussioni elettroniche che si dissolvono nel tema portante. L'effetto-relax è appagante e centrale, ma ancor più urgente sembra essere la necessità di fissare coordinate stilistiche vintage, quasi a voler pagare tributo a nomi come Brian Eno e Tangerine Dream, ciò sottolineato anche dall'uso di una strumentazione esente da software e tutta basata su marchingegni e toni usciti direttamente dagli anni '70 e dai primi anni '80. L'assenza di cambiamenti e variazioni rimane funzionale ad un'ambient cosmica in grado di avvolgere proprio perché priva di turbamenti, ragion per cui è necessario utilizzarla come sottofondo. L'esperimento è riuscito, soprattutto se visto con gli occhi di ama le produzioni di Roach in modo unilaterale. Ma globalmente non siamo dinnanzi ad un lavoro indimenticabile, di sicuro segnato da una forte manierismo che porta a ripetere schemi arcinoti, sebbene messi a punto con un gusto esemplare. Da ascoltare insieme ad "Afterlight" ed "Immersion: Four", gli altri due album a traccia unica che l'autore statunitense ha realizzato nel 2009 per la Timeroom Editions ed insieme ai quali "Destination Beyond" assume un valore più compiuto.
Michele Viali