07-12-2009
BLEEDING HEART NARRATIVE
"Tongue Tangled Hair"
(Tartaruga Records)
Time: (53:59)
Rating : 7.5
Ad un solo anno di distanza dal fortunato album di debutto "All That Was Missing We Never Had In The World" torna più ispirato che mai Bleeding Heart Narrative, il progetto inglese ideato e capitanato da Oliver Barrett. Le caratteristiche peculiari dell'esordio vengono mantenute in parte anche nel nuovo album, eliminando solo le partiture più rumorose. Per contro l'aspetto compositivo appare modificato: sembra esserci una malinconia meno uggiosa, per lasciare spazio a tonalità sviluppate quasi esclusivamente in crescendo, creando una sospensione estatica che guarda all'infinito. Basta saggiare le prime tre tracce per capire che stavolta il buon Oliver punta molto in alto, cercando di toccare le corde più recondite dell'animo: le tastiere, unite a percussioni tenui e a voci pre-registrate intrecciate all'interno del pezzo per fornire una sensazione di pathos in continuo aumento, partono da toni minimi per giungere ad un trionfo totale che rimanda simultaneamente al post-rock e a sinfonie neoclassiche riviste con una strumentazione moderna. In alcune tracce torna a farsi sentire il violino piangente in stile Sol Invictus, accostato, nel pezzo dedicato al povero "David Foster Wallace", proprio ad un giro di chitarra classica. Il connubio strumentale viene bissato anche nella successiva "The Vast Museum Of Insignificant Things", lasciando trapelare un latente sostrato neofolk. Oltre alla struttura dei brani, risulta essere assai convincente l'uso della voce, segnata da un tono semplice ma modulata e reiterata in maniera tale da risultare sognante e disperata al tempo stesso, ottimamente supportata da strumenti che ne amplificano le qualità, quasi sorreggendola nel canto. Alcuni passaggi più semplici, come la conclusiva "10 Tunbokilot", basata su piano e voce, e una pop ballad dalle venature retrò (troppo vicina ai primi Beatles!), stemperano l'emozione proponendo motivi meno intensi. "Tongue Tangled Hair" è più di una conferma: riesce a superare i limiti dell'underground pur non scadendo in suoni troppo prevedibili. Alcune melodie hanno un appeal magnetico che può strappare i consensi di un pubblico largo che - credo - non tarderà ad arrivare. Come per il precedente CD, anche questo lavoro è confezionato in una elegante custodia apribile in carta riciclata accompagnata da un largo poster informativo, il tutto adornato da disegni che rimandano alle copertine prog degli anni '70.
Michele Viali
http://www.myspace.com/bleedingheartnarrative
http://www.tartarugarecords.com/