09-02-2009
ZEROMANCER
"Sinners International"
(Trisol/Audioglobe)
Time: (42:23)
Rating : 7.5
Negli ultimi anni Alex Møklebust, Noralf Ronthi and Kim Ljung si sono riuniti con la loro vecchia band, i Seigmen, mentre lo stesso Kim Ljung aveva messo in piedi un side-project chiamato Ljungblut: questo è stato il motivo per il quale abbiamo dovuto attendere oltre cinque anni per un nuovo full-lenght degli Zeromancer, diventati in questo decennio una vera e propria istituzione in ambito electro-rock. Il combo norvegese torna con un album molto più maturo e solido rispetto ai precedenti, che mette in luce un sound eclettico e genuinamente alternativo (in chiave commerciale), il punto di incontro tra diversi generi tra i quali pop, elettronica ed industrial rock stile ultimi Nine Inch Nails, un approccio sfumato da numerosi riflessi metallici che a volte rimandano a band tipo Deftones e derivati (nell'uso delle chitarre gli Zeromancer sembrano più una band americana che scandinava, ascoltatevi "Filth Noir"a tal proposito...). Tra i pezzi più interessanti, le avvolgenti "My Little Tragedy" e "I'm Yours To Lose", oltre al singolo "Doppelgänger I Love You", già apprezzato in una versione più elettronica nel sesto volume della celebre compilation "Advanced Electronics" uscita lo scorso anno. "Sinners International", oltre ad essere il miglior episodio per il quintetto nordico, si dimostra un album perfetto per essere riproposto in sede live, una scarica di energia che merita tutte le vostre attenzioni, soprattutto se cercate un'opera senza grandi pretese, adatta per l'ascolto casalingo o per situazioni non 'impegnative'. Dopo la grande delusione firmata Apoptygma Berzerk (si vede lontano un miglio quanto sia forzata la loro scelta di suonare più o meno queste cose), finalmente un disco che ci riappacifica con la musica rock, nel senso lato del termine. Bene così.
Chemnitz