SYNTHPOP, FUTURE-POP, TRIP-HOP, CHILLOUT E TUTTA L'ELETTRONICA PIÙ ACCESSIBILE E MELODICA
HARSH-ELECTRO, EBM, ELECTRO-INDUSTRIAL, IDM E TUTTA L'ELETTRONICA PIÙ ABRASIVA E DISTORTA
DARKWAVE, GOTHIC, DEATHROCK, POST-PUNK E AFFINI
INDUSTRIAL, AMBIENT, POWER ELECTRONICS E TUTTE LE SONORITÀ PIÙ NERE ED OPPRIMENTI
NEOFOLK, NEOCLASSICAL, MEDIEVAL, ETHEREAL E TUTTE LE SONORITÀ PIÙ DELICATE E TRADIZIONALI
TUTTO IL METAL PIÙ GOTICO ED ALTERNATIVO CHE PUÒ INTERESSARE ANCHE IL PUBBLICO 'DARK'
TUTTE LE SONORITÀ PIÙ DIFFICILI DA CLASSIFICARE O MENO RICONDUCIBILI ALLA MUSICA OSCURA
LA STANZA CHE DEDICA LA DOVUTA ATTENZIONE ALLE REALTÀ NOSTRANE, AFFERMATE E/O EMERGENTI
LA STANZA CHE DEDICA SPAZIO ALLE BAND ANCORA SENZA CONTRATTO DISCOGRAFICO
Mailing-List:
Aggiornamenti su pubblicazioni e attività della rivista
10-06-2008
EMILIE AUTUMN
The importance of being Emilie
di Marco Belafatti
L'abbiamo rincorsa per mari e monti e alla fine l'abbiamo trovata, rinchiusa tra le pareti del suo ospedale psichiatrico, meglio conosciuto con l'austero nome 'The Asylum'. Emilie Autumn la conoscete più o meno tutti: è proprio lei, la conturbante lolita vittoriana (a detta di molti rivelazione gotica degli ultimi due anni) che con la sua voce ed il suo eclettico violino ha conquistato i cuori di migliaia di fan in tutto il vecchio continente. Divisa tra una tazza di buon tè, la sua nuova imminente novella ed una scottante vicenda che pare si concluderà in tribunale, Emilie si è presa la briga di rispondere alla nostra intervista, rivelandoci di essere, oltre che un'artista ormai conscia e fiera del proprio successo, una cuoca provetta, una scrittrice in erba e... una fantasiosa artigiana! Ecco cosa ci ha raccontato questa scaltra ninfetta post-industriale...
-
Nella scena alternative/gothic più o meno tutti, in questi ultimi mesi, hanno avuto modo di conoscere il tuo talento, ma molti dei tuoi ammiratori non conoscono il tuo passato, ricco di esperienze artistiche. Ti andrebbe di presentarti ai nostri lettori, raccontandoci dei tuoi primi anni nel mondo della musica e delle tue prime esperienze sul palco?
"Credo che tutti coloro che hanno assistito ad uno dei miei spettacoli del The Asylum Tour si siano fatti sin qui l'idea che io sia, musicalmente parlando, una gran secchiona - il violino non è certo uno di quegli strumenti che impari a suonare in un giorno solo. Per imparare a suonarlo devi sacrificare qualsiasi tipo di vita sociale, anche se non rimpiango ciò che ho fatto. La mia prima esperienza dal vivo è stata da solista: ho suonato un brano di Wieniavski con un'intera orchestra alle mie spalle. È pressoché impossibile venire assaliti dalla paura del palco dopo un'esperienza simile."
-
È stato difficile diventare una violinista durante il periodo scolastico? Come hanno reagito i tuoi compagni di scuola alla tua passione per la musica classica ed al tuo talento?
"I miei compagni non hanno reagito affatto, perché non ne ho mai avuti. Ho smesso di frequentare la scuola quando avevo nove anni dato che, se veramente vuoi diventare abile in quello che fai, non puoi certo permetterti di rimanere seduto in classe tutto il giorno e poi fare pratica in quel poco tempo libero che ti rimane."
-
Quando hai cominciato a scrivere i tuoi primi pezzi e quali sono gli artisti che ti hanno ispirata maggiormente in passato?
"In un modo o nell'altro ho cominciato a scrivere musica sin dall'inizio, ma nessuno ha mai avuto la possibilità di ascoltare qualcosa prima che avessi raggiunto i quindici anni. Il primo pezzo che ho composto è stato un brano classico, che ho scritto e poi suonato dal vivo. Una volta diventata abbastanza coraggiosa, ho finalmente cominciato a cantare le mie canzoni. Non puoi immaginare quanto si senta colpevole un violinista nel momento in cui comincia a cantare: è quasi come dire alla tua 'voce' che, siccome sei giunto a riflettere sui suoni prodotti dal tuo strumento, ciò non è più abbastanza. Sto ancora cercando si superare la cosa."
-
Sappiamo che hai avuto qualche problema con le tue precedenti label e management. Cos'è andato storto e come hai reagito alla loro pressione?
"Cos'è andato storto? Mi ero semplicemente stufata di dovere spiegare alla gente quali fossero miei obbiettivi finali - prendere o lasciare. Alla fine, quando c'è di mezzo l'arte, non credo più nei compromessi: per questo motivo ho deciso di camminare da sola (perché è questo quello che si fa, quando si vuole che le cose vengano portate a termine nel modo giusto, o no?) fintanto che non sarà la gente a venire da me per provare di saper fare qualcosa di utile, piuttosto che l'esatto opposto. Ovviamente, l'ironia sta nel fatto che appena smetti di chiedere aiuto, cominci ad ottenerlo."
-
Ora che hai un contratto con la famosa etichetta tedesca Trisol, sei soddisfatta del loro lavoro e cosa ti aspetti di ricevere da questa collaborazione?
"Sono contentissima del lavoro svolto dalla Trisol, e questa è una delle cose che non avrei mai pensato di dire a proposito di un'etichetta, ma alla fine la Trisol è ben lontana dalla media delle altre label in così tanti aspetti... Onestamente, tutto quello che mi aspetto da qualsiasi partner negli affari è che questo mi lasci la possibilità di fare quello che faccio, condividendo la propria esperienza per fare arrivare la mia musica a tutte quelle persone che potrebbero esserne interessate, per il beneficio di entrambe le parti ovviamente. Suona un po' cinica, lo so, ma funziona così: una volta che hai accettato il fatto che tutto questo è soltanto un business come un altro, allora puoi cominciare a concentrarti sull'aspetto artistico della cosa - Dio sa che, da quando è arrivata la Trisol, spendo ancora più tempo per lavorare sulla mia arte ed in generale per essere una 'freak', e questa è una gran cosa per tutti. È ciò che mi ha permesso di pubblicare qualcosa come sei uscite più un imminente libro nel giro di un anno e mezzo."
-
In un breve periodo di tempo (circa 14 mesi), la tua label ha pubblicato tre studio album, un EP di remix, una ristampa, un singolo ed una collezione di rarità e b-side. Non credi che il pubblico si possa sentire sommerso da questa produzione senza fine?
"A costo di farci la figura della stronza totale, ti dico che non mi importa affatto. Nessuno è obbligato a comprare i miei dischi."
"Ho smesso di frequentare la scuola quando avevo nove anni dato che, se veramente vuoi diventare abile in quello che fai, non puoi certo permetterti di rimanere seduto in classe tutto il giorno e poi fare pratica in quel poco tempo libero che ti rimane."
Emilie Autumn
-
Hai in mente qualche programma per la tua label personale, la Traitor Reocords?
"Forse (lo dice con un sorriso malizioso, nda)..."
-
Non tutti sanno che non sei soltanto musicista, cantante e compositrice. Sei anche una scrittrice, una poetessa, una stilista...e poi? La tua ispirazione sembra proprio non avere limiti. Raccontaci un po' di queste altre passioni.
"Se è qualcosa che posso fare con le mie mani, allora m'interessa. In questo momento sto lavorando ad un libro di cucina, l'Asylum Cookbook (anche se è difficile sperimentare nuove ricette mentre sei in tour - le cucine sono così piccole sui tour bus), sto preparando i costumi e le scenografie del prossimo Asylum Tour, e poi, come sempre, adoro starmene seduta sul pavimento della mia cantina a sorseggiare una bottiglia di buon vino, a gustare un gelato alla soia o a saldare tra loro pezzetti di ingranaggi."
-
Hai lavorato a fianco di musicisti del calibro di Courtney Love e Billy Corgan, e le tue canzoni sono spesso state remixate da artisti di punta della scena gothic/elettronica. Cosa hai guadagnato da queste esperienze? Ti piace suonare con altri artisti o preferisci lavorare per conto tuo?
"Per quanto questo sia possibile, preferisco lavorare per conto mio, ma credo che questo sia in larga parte dovuto al fatto di essere cresciuta suonando con persone diverse ogni giorno (nelle orchestre, nei quartetti d'archi, nei gruppi jazz nei quali sono stata coinvolta, e via dicendo), per questo mi piace essere lasciata in pace e fare solo quello che mi piace. Ovviamente, ogni cosa fatta nel mondo della musica classica ha avuto i suoi benefici, ed ho guadagnato molto anche dalle varie collaborazioni nel mondo del rock, se non altro per tutte quelle cose shockanti che oggi posso raccontare ai giornalisti."
-
Il tuo primo album, "Enchant", pubblicato dapprima dalla Traitor Records e recentemente ristampato dalla Trisol, si concentra per la maggiore su un immaginario fatato, rifinito da liriche eteree. Questo disco suona di fatto molto più 'soft' rispetto al suo successore: cosa rimane di quel periodo nell'attuale stile di Emilie Autumn?
"Ci sono molte aspetti che accomunano queste due ere, molti più di quelle che le persone hanno effettivamente colto. A dire il vero, 'Enchant' non era poi così pieno di luminosità e delicatezza, anche se comprendo come questo possa sembrare in confronto a ciò che è venuto dopo. È un disco pieno di tristezza, amarezza e rabbia, sentimenti che, al tempo, esprimevo semplicemente in un modo diverso. L'album documenta inoltre il processo della perdita dell'innocenza da parte di una giovane ragazza (in modo da non risultare completamente banale e stereotipato), argomento che è particolarmente evidente nell'ultimo brano della tracklist di 'Enchant', 'What If', e il risultato finale di quel processo è... ta-daaa!!! Il presente."
-
Quando si è trattato di comporre le nuove canzoni, il pianoforte ha smesso di far parte della tua strumentazione per essere rimpiazzato dal clavicembalo. Cosa c'è dietro a questa scelta?
"Sebbene per comporre abbia sempre usato i miei strumenti classici ed in larga parte strumentazione barocca, in quei giorni identificai nel pianoforte il mio tentativo di livellare ogni cosa e di portare la mia musica ed il mio immaginario nel mondo attuale. Ora ho completamente rovesciato il processo: il clavicembalo è lo strumento che ci tiene ancorati al passato, mentre il resto della musica, le parti elettroniche ed i beat industriali, ci spingono verso una realtà iper-moderna... Beh, forse non proprio moderna, ma almeno rilevante per la gente di oggi: questo è quello che mi piace credere."
"Tutto quello che mi aspetto da qualsiasi partner negli affari è che questo mi lasci la possibilità di fare quello che faccio, condividendo la propria esperienza per fare arrivare la mia musica a tutte quelle persone che potrebbero esserne interessate, per il beneficio di entrambe le parti ovviamente."
Emilie Autumn
-
"Opheliac" ti ha portata al successo internazionale, ad essere acclamata dai media, rivelando completamente la tua vera anima musicale. Vorrei concentrarmi un attimo sul suo contenuto stilistico: lo descriveresti come un album gothic? In caso di risposta affermativa, cosa ne pensi dell'attuale scena gothic e quali sono gli artisti che apprezzi maggiormente?
"Non conosco molto la scena, a dire il vero. Quando ho scritto e registrato 'Opheliac' non volevo affatto che fosse un album 'gothic' e, infatti, non sapevo chi l'avrebbe accolto, se mai ciò fosse accaduto. Inoltre sappiamo tutti che è proprio la prima ondata di pubblico che si attacca ad un disco a decidere a quale genere questo appartenga, la musica attuale ha relativamente poco a che fare con qualsiasi cosa in questo senso. In tutta onestà, credo che il disco, e più in generale il mio modo di essere, sia INTENSAMENTE 'gothic', non soltanto nell'accezione comune a tutta la 'scena', ma nel VERO senso della parola, che non ha niente a che vedere con la 'scena', ma semmai ha tutto a che fare col proprio senso dell'umorismo."
-
Il tuo bagaglio vocale è pressoché sconfinato: riesci ad alternare un cantato operistico a delle ruvide vocals in stile metal. Cosa si nasconde dietro a questi incredibili risultati?
"Una totale mancanza di allenamento."
-
Parliamo un attimo del contenuto lirico dell'album "Opheliac". Credo che in esso si possano trovare numerosi contrasti: alcune canzoni hanno una forte componente classica e mostrano il tuo lato più romantico ed introspettivo, messo in risalto da vocals eteree e da una strumentazione 'soft'; altre sono piene d'odio e di violenza, sentimenti marcati dall'utilizzo del tuo violino elettrico, che sembra quasi suonare come una chitarra distorta. Si tratta per caso di una metafora raffigurate il dualismo tra il bene ed il male nella mente umana?
"Non è proprio una metafora del dualismo tra il bene ed il male, ma una metafora per le dualità in generale, quelle che pervadono la vita di tutti i giorni di un maniaco depressivo. Il termine in sé, 'maniaco depressivo', si basa su un dualismo, lo stesso su cui si basa il disco, così come il mondo dell'Asylum in generale."
-
"Laced/Unlaced" è una scissione di due tra le tante influenze musicali, ma il secondo disco è qualcosa che il pubblico non si aspettava affatto di sentire. Credo che molte canzoni si sposino bene con il genere delle colonne sonore... Sappiamo inoltre che il tuo brano "Organ Grinder" è stato incluso nella colonna sonora del film horror "Saw III"; hai mai seriamente pensato a scrivere della musica per una pellicola cinematografica?
"Il disco 'Laced/Unlaced' è anch'esso interamente incentrato sulle dualità. Si basa sul prendere delle idee confuse, che non si adattano tra loro (più o meno come la maggior parte delle personalità), e poi schiantarle insieme in un modo che dia un vero senso ad ogni cosa. Per quanto riguarda la scrittura di colonne sonore, è qualcosa che ho studiato molto al conservatorio, ma non sono molto propensa all'idea come lo ero in passato, e questo perché ero solita pensare alle colonne sonore come all'unico modo per portare le composizioni di qualcuno nel mondo la fuori - Dio sa quanto la musica classica non sia proprio un trampolino di lancio per novelli compositori. Ora però ho capito che il trucchetto che ti permette di fare arrivare la tua musica, che sia vocale, strumentale, sinfonica o quant'altro, è di farlo e basta: serve soltanto portarla là fuori, cazzo! Se alle persone interessi abbastanza perché si curino di tutto quello che scrivi, allora lo faranno: io non sento più il bisogno di nascondermi dietro ad un film per farlo. Ovviamente questa è solo una facciata per dire che sono una maniaca del controllo, ed i compositori di colonne sonore devono essere molto bravi nel farsi dire cosa fare, quindi, allenamento a parte, non credo di essere affatto qualificata per un simile compito."
-
Cosa ci puoi dire a proposito della tua ultima release, il singolo "4 O'Clock"? Si tratta di un'anteprima del nuovo album di Emilie Autumn o è qualcosa che sta in piedi da solo?
"In realtà sta totalmente in piedi da solo, ma è ovviamente legato a qualcos'altro (perché tutto quello che faccio è legato a qualcosa, perché c'è sempre qualcos'altro, e qualcos'altro ancora, ancora ed ancora...), ma non ad un album, bensì al libro 'The Asylum'."
-
Stai anche per pubblicare un libro di poesie. Parliamone un po'! Inoltre, cosa ci puoi dire delle reading session al WGT di Lipsia?
"No, non è un libro di poesie, ma una grandissima fottuta novella, e per grande intendo sia concettualmente che fisicamente. L'esperienza al WGT è stata grande perché mi ha permesso di leggere interi capitoli del libro, quando ancora nessuno avrebbe potuto avere idea di cosa stessi parlando."
-
La tua arte ed il tuo look, il tuo stile di vita ed il tuo immaginario vivono in perfetta simbiosi: quanto è importante questo aspetto per te? E qual è la differenza tra la Emilie che vediamo camminare sul palco e la Emilie di ogni giorno?
"Non c'è differenza, è esattamente questo il punto."
-
Probabilmente saprai che un sacco di maschietti gotici là fuori ti considerano una bella ragazza, ed è impossibile dar loro torto! Onestamente, non credi che la tua immagine possa in qualche modo averti aiutata a trovare qualche porta aperta in più sul tuo cammino? In altre parole, quanto è importante l'immagine, secondo te, nel mondo dello spettacolo?
"È molto gentile da parte tua, ma vorrei chiederti: guardati attorno nel panorama gotico, o in qualsiasi altra scena musicale eccetto il teen pop, e poi dimmi: quante persone hanno un aspetto così tremendamente bello? Non si tratta di bellezza, si tratta di essere interessanti. Mentre mi trovavo nel mio ospedale psichiatrico, il mio dottore mi disse che essere attraenti in realtà non ti aiuta a raggiungere un cazzo di niente nella vita, ma, al contrario, può fotterti alla grande. Non parliamo poi della pericolosità della bellezza. Mi sono trovata talmente d'accordo con quello che mi ha detto, che ci ho perfino scritto una canzone ('Thank God I'm Pretty')."
-
Lo scorso dicembre hai tenuto uno show qui in Italia. Qual è stato il tuo impatto con il pubblico?
"Tutti sono stati più che adorabili, anche se, a causa di un'infezione alla gola, sono dovuta restare a letto, perdendo addirittura l'aereo che avrebbe dovuto riportarmi a casa. Qualcuno potrebbe pensare ad un soggiorno prolungato in Italia come ad un sogno, ma io non ho potuto vedere nessuno all'infuori del materasso nella mia stanza d'albergo."
-
Hai mai visitato l'Italia? Che ne pensi del nostro paese?
"In questo prossimo tour ho deciso di non ammalarmi! Me lo chiederai nuovamente dopo che avrò visto tutte quelle cose meravigliose che mi sono persa l'ultima volta che sono stata da voi."
-
Abbiamo parlato sulle nostre pagine anche della tua partecipazione all'ultimo lavoro degli Attrition, "All My Enemys Whispers": cosa puoi dirci a propositi di questa collaborazione in particolare?
"Tutto ciò che posso dire è che la registrazione di quel brano non è mai stata autorizzata, non mi è mai stato chiesto di apparire in quell'album e le mie registrazioni sono state usate senza permesso. Restate sintonizzati per vedere cosa accadrà in tribunale. (nota di Roberto Alessandro Filippozzi: onde ascoltare ambo le parti, abbiamo chiesto lumi anche a Martin Bowes - leader del progetto Attrition - riguardo alla spiacevole vicenda, e questo è quanto ci ha raccontato il gentilissimo mastermind inglese: "Mi spiace constatare tutto questo: Emilie Autumn NON STA affatto scherzando, o almeno non nella maniera che intendi tu. Sono veramente rattristato a causa sua... Nel 2005 si presentò da me come una grande fan degli Attrition. Io non avevo mai sentito parlare di lei, ma si offrì per suonare con la band, per qualsiasi cosa avessi voluto... Così le permisi di registrare le sue parti per il nostro disco, 'All Mine Enemys Whispers', delle quali fui parecchio soddisfatto. Parlammo anche di altre eventuali collaborazioni e fu tutto molto piacevole. Un giorno Emilie ottenne un contratto discografico (perfino io le raccomandai di rivolgersi alla Trisol)... Cominciò ad ottenere un po' di popolarità e la cosa mi fece molto piacere, so che ha lavorato molto per raggiungerla... Siccome in quel periodo era molto occupata, non ebbi modo di sentirla per qualche tempo... La tenni comunque informata a proposito della pubblicazione del disco... Ho perfino fatto qualche visita sul suo forum per lasciare le ultime news sul disco e contattato la sua etichetta perché potessero essere al corrente della collaborazione. Una volta stampato, l'album era praticamente pronto ad uscire... Allora improvvisamente la Trisol ha contattato me e la Projekt, urlando a gran voce che Emilie non sapeva NULLA di questo album... Lo stesso per il quale lei aveva registrato diverse tracce, spedite direttamente al sottoscritto tre anni prima!!! Allora hanno cominciato a richiedere la totale autorità su quelle canzoni scritte da me, per le quali lei aveva soltanto aggiunto qualche linea di violino!!! E l'album avrebbe dovuto diventare nient'altro che un singolo di Emilie Autumn... con qualche traccia a casaccio sparsa attorno al fine di raggiungere la lunghezza di un album, così avremmo potuto 'lucrare' sul suo lavoro!!! Nonostante il fatto che questo è un concept-album basato su una parentela che io stesso ho con Mary Ann Cotton, un album che io scrissi ancora prima che lei venisse a chiedermi di partecipare...)... hanno avuto un comportamento molto scorretto. È stato tutto così strano... Ci vennero poi a dire che siccome non si era fatto come voleva lei, Emilie desiderava che TUTTE LE COPIE dell'album venissero distrutte! E lei non era che una degli otto ospiti, ed ha registrato soltanto una traccia... Le cose sono andate avanti... è una storia troppo lunga da raccontare in questo momento... Lei e la sua label sembrano pensare che sia ok mettersi a gridare e cercare di coglionare le persone, che sia giusto rimangiarsi le parole dette qualche tempo prima di diventare così famosa... tutto questo per soldi... Ma non è affatto giusto, e mi sento davvero triste quando mi accorgo che la bramosia può superare la passione per la musica. Fortunatamente, non ho mai avuto il dispiacere di avere a che fare con persone così arroganti e prepotenti come Emilie Autumn ed il suo manager Johnnie... E so di non essere l'unico ad aver avuto problemi con loro... Gli altri collaboratori (persone come Ned degli Stromkern o Erica dei Rasputina e Unwoman) sono anch'essi molto arrabbiati con lei... Come risultato di questa faccenda, ho dovuto letteralmente buttare quest'album (non ho mai sentito di cose simili in passato!)... Ma ho registrato nuovamente la parte nella quale lei era stata coinvolta... La mia cantante Sin ha confezionato una bellissima ed affascinante performance di 'Rock Of Ages', e la canzone ha una nuova, bellissima linea di violino e violoncello... Così, la prima edizione di 'All Mine Enemys Whispers' non è che una rarità ed un lontano ricordo oggigiorno... Non ho ancora reso noto l'accaduto, ma sentiti libero di farlo, se ci tieni... E stammi bene: è un mondo difficile là fuori...")"
"Il disco, e più in generale il mio modo di essere, sono INTENSAMENTE 'gothic', non soltanto nell'accezione comune a tutta la 'scena', ma nel VERO senso della parola, che non ha niente a che vedere con la 'scena', ma semmai ha tutto a che fare col proprio senso dell'umorismo."
Emilie Autumn
-
Ecco l'ultima domanda. Profetizziamo per un attimo: cosa diranno le persone a proposito di Emilie Autumn, diciamo, da qui a 10 anni?
"Ricordatela appassionatamente... preparava un'ottima pasticceria da tè."
http://www.emilieautumn.com
http://www.trisol.de