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02-03-2009
ZEROMANCER
Tra musica e peccato
di Chemnitz
Ci sono voluti praticamente cinque anni per dare alla luce "Sinners International", nuovissimo lavoro per gli Zeromancer dopo l'acclamato ma ormai lontano "Zzyzx". Il combo norvegese non ha deluso le attese ed è tornato con un album frizzante, energico e ricco di sfumature, che riassume alla perfezione il vario background musicale di una band che oggi piace sia a chi ama le chitarre di derivazione nu-metal, sia a chi è cresciuto con una certa musica elettronica alternativa dal forte approccio rock. "Sinners International" è un disco oscuro e complesso (anche nelle tematiche trattate), ma allo stesso tempo riesce a trasmettere energia positiva ed una carica piena di adrenalina, quella che i nostri poi ripropongono puntualmente dal vivo ad ogni concerto: ne abbiamo parlato con i loquaci e simpatici Alex Møklebust e Kim Ljung (con sporadici interventi di Lorry), leaders di un quintetto che speriamo di poter rivedere presto anche sui palchi italiani.
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Finalmente "Sinners International" è uscito! Anche se eravate impegnati con la vostra vecchia band, i Seigmen, cosa è successo negli ultimi cinque anni agli Zeromancer?
Alex: "Nessuno poteva aspettarsi che ci sarebbero voluti ben cinque anni per pubblicare il nuovo album! Certo, la reunion dei Seigmen ha avuto tantissimo successo, abbiamo persino realizzato un live CD ed un doppio DVD, mentre Kim ha fatto uscire due lavori con il suo side-project Ljungblut. Nel frattempo ho messo su uno studio personale ad Oslo ed ho prodotto molti artisti, e quando abbiamo cominciato a lavorare per "Sinners International" ci siamo presi tutto il tempo di cui avevamo bisogno, volevamo avere tutto sotto controllo."
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Quali sono le differenze tra il vostro nuovo album e le precedenti release? Tra l'altro la produzione è davvero al passo con i tempi: con quali mezzi avete lavorato per realizzare "Sinners International"?
Alex: "I nostri album precedenti suonano tutti diversamente da "Sinners International", ma la vera differenza sta nel fatto che il nuovo disco ce lo siamo registrato, mixato e prodotto da soli. Come ho appena detto volevamo avere la situazione sotto controllo fin dal primo minuto, e devo ammettere che questa è stata proprio una mossa vincente, ci siamo goduti tutto fin dall'inizio! Il mio studio si trova ad Oslo, si chiama 'Room 13', abbiamo fatto tutto lì... ma anche se hai la tecnologia dalla tua parte, ciò che conta davvero è il carattere, in poche parole la performance è molto importante e noi ce l'abbiamo messa tutta per creare qualcosa di avvincente. Tra l'altro abbiamo utilizzato alcune parti dei demo, incluse chitarre e synth che suonavano male, quasi noisy direi! Questo perché quando registri la versione definitiva, non sempre riesci a 'catturare' quello che hai già registrato per la versione precedente, perciò bisogna ovviare con la creatività a certe limitazioni forzate."
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Ci sono state influenze esterne che hanno condizionato il vostro songwriting?
Kim: "Sì, in questi anni sono successe molte cose che hanno condizionato la nostra creatività. Io, personalmente, sono passato attraverso diversi livelli della vita in questi cinque anni, tra relazioni sentimentali ed importanti perdite affettive (ed in mezzo a tutto ciò sono anche diventato padre!). Altre ispirazioni sono arrivate dalla reunion dei Seigmen e dal mio lavoro per Ljungblut, il mio progetto solista."
"La copertina del disco combina aspetti religiosi con l'immagine di una ragazza con la testa rasata che sanguina dall'occhio e dall'orecchio, ed il titolo si riferisce alla setta 'Family International', famosa per le sue storie di incesti e poligamia. Per quanto riguarda le liriche, tendo a spiegarle fino ad un certo punto, mi piace lasciare delle cose nascoste o addirittura confonderle con altre."
(Kim Ljung)
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Spesso il vostro sound viene etichettato come 'electro-rock': pensate sia un 'marchio' adatto o credete che sia una descrizione restrittiva per ciò che proponete?
Lorry: "Beh, 'electro-rock' è un'etichetta che può descrivere in qualche modo la nostra musica. L'unione tra macchine e strumenti fotografa perfettamente il sound degli Zeromancer, entrambi gli elementi sono importanti in egual misura. Certo, ho sempre trovato difficile collocare il nostro sound all'interno di qualche etichetta, ma 'electro-rock' alla fine ci può stare, è una buona alternativa a tutti i vari generi che ci affibbiano di continuo."
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Oltre alle caratteristiche elettroniche e a quelle di derivazione rock, ho notato che nell'album ci sono un paio brani ("Filth Noir" ed "Ammonite") che ricordano certe cose dei Deftones e di un certa scuola nu-metal...
Kim: "Negli anni passati siamo stati ispirati da diversi stili e da tante band, comunque la tua osservazione è giustissima, noi tutti siamo grandi fans dei Deftones! Io li ho incontrati spesso, una volta addirittura in uno studio di registrazione a San Francisco... sono grandi musicisti, Chino ed Abe sono incredibili! Devi pensare anche che gli Zeromancer si sono formati come band a Los Angeles nel 1999, proprio in pieno periodo nu-metal. Mi ricordo che andai a vedere due volte i Korn dal vivo e rimasi impressionato: insomma, la scena nu-metal ha avuto un impatto enorme su di noi."
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All'interno del digipack c'è scritto: 'All the wonderful and beautiful things you enjoy right here on earth. Beautiful people. Beautiful men and women. Beautiful youth. Even beautiful sex'. Cosa significa per voi? E che relazione ha questa frase con l'artwork e con le tematiche trattate nel disco?
Lorry: "Abbiamo 'quotato' una frase di David Berg, leader di un movimento religioso chiamato 'Family International', un tempo conosciuto come 'Children Of God'."
Kim: "In effetti la copertina combina aspetti religiosi con l'immagine di una ragazza con la testa rasata che sanguina dall'occhio e dall'orecchio, ed il titolo si riferisce proprio alla setta 'Family International', famosa per le sue storie di incesti e poligamia. Per quanto riguarda le liriche, tendo a spiegarle fino ad un certo punto, mi piace lasciare delle cose nascoste o addirittura confonderle con altre. Resta il fatto che sono affascinato da questi movimenti religiosi, tra i quali cito anche 'People's Temple' ed 'Heaven's Gate'. Tutto ciò si assembla con tematiche che parlano di amore ed odio, di desiderio, di sesso, di umiliazione e di dolore."
"Credo che alla lunga il problema della pirateria non uccida la musica... ma di sicuro uccide le major! Credo che non si possa contrastare tutto questo, è lo sviluppo tecnologico ed è qui attorno a noi, bisogna accettarlo."
(Alex Møklebust)
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Chi è il tipico ascoltatore degli Zeromancer?
Kim: "Il nostro ascoltatore è una persona prima di tutto aperta di mente, perché ama quelle band che non hanno paura di saltare attraverso i generi. Dopotutto credo che quello degli Zeromancer sia un album che ha molta melodia, ma che è privo dei soliti clichè: ovviamente necessita di vari ascolti prima di essere assimilato, anche per via delle tematiche trattate."
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Cambiamo argomento: sono molto curioso di sapere che tipo di scena esiste in Norvegia o se esistono nuove realtà musicali che ci consigliate di seguire...
Kim: "La scena norvegese è molto varia: esistono molte band che seguono il trend tipico della scena indie alternativa inglese, ma anche tantissimi gruppi devoti al metal più oscuro. Negli ultimi anni c'è stata una grande esplosione e sembra che da noi queste realtà siano molto più ambiziose che da altre parti..."
Lorry: "La scena è piccola, ma a livello underground è decisamente interessante. A me piacciono le band elettroniche, soprattutto Icon Of Coil e Combichrist (anche se i componenti ormai si sono trasferiti in Nord America da tempo, nda). Certo, ci sono pochi posti per suonare, ma ad ogni concerto il pubblico accorre numeroso e questo è un aspetto sicuramente positivo."
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Non avete citato i vostri famosi colleghi Apoptygma Berzerk, che ormai stanno esplorando con alterne fortune proprio i territori electro-rock a voi cari. A proposito, vi è piaciuto il loro nuovo album?
Kim: "Li conosco molto bene gli 'Apop', siamo buoni amici e abitiamo pure abbastanza vicini! È strano che in Norvegia non siano molto conosciuti e rispettati. Adesso penso che stiano provando a percorrere una strada alquanto difficile: emergere disperatamente con hit singles perché legati ad una major. Personalmente li preferivo molto di più come dark electronic band che come rock band (...e qui siamo tutti d'accordo! nda)."
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Cosa pensate in generale del download illegale su internet?
Alex: "L'industria musicale è cambiata proprio perché oggi ci sono nuove tecnologie. L'interesse per la musica è diventato enorme, ma registrare un disco significa investire un budget ormai sempre più ridotto, perché bisogna contenere i costi. Ma ogni band investe fino all'ultimo centesimo, e credo che alla lunga il problema della pirateria non uccida la musica... ma di sicuro uccide le major! Credo che non si possa contrastare tutto questo, è lo sviluppo tecnologico ed è qui attorno a noi, bisogna accettarlo."
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Parliamo dei concerti: sono riuscito a vedervi di sfuggita nel 2007 durante l'Amphi Festival di Colonia. Mi è sembrato che la vostra musica sia praticamente perfetta per essere riproposta in sede live, siete d'accordo?
Alex: "Ti ringrazio. Il live è praticamente tutto! I nostri fan si meritano il meglio, quindi noi investiamo molto tempo per preparare i concerti. Per questo ogni show è molto intenso, non potremmo fare altrimenti."
Kim: "Noi ci sentiamo come una sola entità quando saliamo sul palco, e ti assicuro che non c'è cosa migliore di sentirsi bene fuori dallo stage dopo aver suonato un grande concerto!"
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Mi ricordo anche di una vostra esibizione milanese di spalla ai The Kovenant: cosa ricordate di quell'esperienza?
Alex: "Oh no, no, non fu certo una bella serata! Un concerto brevissimo, e poi il tecnico del suono dei The Kovenant era un incapace!!! Un avviso a tutte le band: se avete un budget molto basso evitate di spenderlo per mangiare, ma piuttosto usate quei soldi per un buon tecnico del suono (risate, nda). Ci piacerebbe tornare a Milano per fare uno show completo, i nostri fan italiani se lo meritano."
"Penso che gli Apoptygma Berzerk stiano provando a percorrere una strada alquanto difficile: emergere disperatamente con hit singles perché legati ad una major. Personalmente li preferivo molto di più come dark electronic band che come rock band."
(Kim Ljung)
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Siamo agli sgoccioli: state per affrontare un lungo tour europeo che partirà il 18 marzo, siete pronti? Ci sono altre novità in cantiere, anche sul fronte Seigmen e Ljungblut?
Kim: "È un periodo di fuoco proprio perché stiamo per partire per il 'Sinners International European Tour', è un periodo creativo ma soprattutto intenso! Tra l'altro sto lavorando in studio su alcune nuove tracce degli Zeromancer, ma allo stesso tempo sto ultimando il primo round di demo per il mio progetto Ljungblut. Il disco degli Zeromancer è uscito da un mese, quindi siamo anche in piena attività promozionale, come puoi immaginare... insomma, questo periodo è pieno, ma lo reputo grandioso per la nostra band."
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Kim, per concludere descrivimi con tre aggettivi ogni componente degli Zeromancer...
Kim: Sono tutti angeli, ovviamente (ride, nda). Direi che Alex è professionale, fidato e pensieroso. Poi Noralf: onesto, leale ma anche scervellato! Lorry è cordiale, divertente e rispettoso, mentre Dan è una persona mite, rilassata e perfezionista."
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Speriamo di vedervi anche in Italia allora...
Kim: "Lo speriamo anche noi, io personalmente amo l'Italia, speriamo di abbracciare presto i nostri fan dalle vostre parti! Grazie!"
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