27-10-2008
SUBWAY TO SALLY
"Schlachthof"
(Nuclear Blast/Audioglobe)
Time: CD (51:49) DVD (117 min.)
Rating : 5
Il momento è propizio e, cavalcando l'onda del culto consolidato (in Germania), Nuclear Blast immette sul mercato questa doppia release che propone il live della folk-band di Potsdam nel tour promozionale di "Bastard", ultimo full-lenght della lunga cronologia produttiva dei Subway To Sally. Un tributo in stile così pomposo poteva aspettare il ventesimo compleanno della band (che si celebrerà nel 2010), ma in pieno spirito 'carpe diem' la label tedesca dona ai moltissimi fans il doppio supporto audio/video ad un prezzo decisamente basso per i tempi correnti. La qualità specifica principale ed anche il limite dei Subway To Sally è una tipicità totalmente teutonica che difficilmente riesce a coalizzare la stessa presa nel pubblico al di fuori del proprio territorio, almeno nelle ultime uscite discografiche; ciò è forse imputabile proprio all'involuzione musicale degli ultimi album, che hanno perso il connotato primevo di "MCMXCV" o "Bannkreis", cioè trasformare la propria formazione culturale (Michael Boden proviene da studi di Germanistica) e le proprie tradizioni in musica. Con il passare degli anni e delle uscite hanno perso il connotato di band folk-metal portando il proprio sound verso il metal più specifico, e tutto ciò nel live si manifesta: cornamusa, ciaramella, ghironda, flauti e violini vengono coperti in modo massiccio dai riff di chitarre e basso, e pure la batteria si rifà al classico ritmato metal senza quella ricerca iniziale, con le rullate che sostituiscono i ritmi più blandi dei timpani o della grancassa a scapito delle melodie più celtiche. Questa premessa serve a capire che la band ha virato verso l'aspetto più commerciale del genere celtico-rock: i festival si moltiplicano, il pubblico pure, accomunando presenze del mondo goth o metal, rimanendo però un fenomeno locale ed ora fortemente commerciale. Peccato, perché nel live difficilmente si capta l'ottima tecnica di violino di Silke Volland, mentre Ingo Hampf si dedica principalmente alla chitarra, trascurando il mandolino. Della band capostipite del genere rimane allora una pseudo-imitazione in stile Scorpions (e non è un complimento), oppure in certi momenti, in cui gli strumenti antichi si affacciano nel sound, si relega il tutto ad una forma di neo-suono in stile Jethro Tull. Il testimone passa nelle mani di gruppi che sono rimasti fedeli al sound metal-folk come Tanzwut o Saltatio Mortis, band che dal vivo mantengono tipico l'aspetto sonoro della strumentazione primitiva senza rinunciare a chitarre e percussioni. Lo spettacolo è comunque garantito e lo si può ammirare nel DVD, due ore di palcoscenico per 25 brani in un oceano di pubblico: rimane però tutto circoscritto ad un target prettamente tedesco...
Nicola Tenani