28-09-2008
VIC ANSELMO
"Trapped In A Dream"
(Vic Anselmo Management)
Time: (34:02)
Rating : 8.5
Che bella sorpresa! Direttamente dalla Lettonia sbuca fuori questa giovane e carismatica songwriter 23enne, segnalatasi in passato come live-guest alla corte di Antimatter, Danny Cavanagh (Anathema) e Tito & Tarantula, nonché vincitrice di tre concorsi locali per giovani talenti, con un nome d'arte mutuato in parte dal proprio amore incondizionato verso... i Pantera di Phil Anselmo, appunto! "Trapped In A Dream" è un debutto estremamente conciso ma denso di contenuti di altissimo livello, e sarebbe sbagliato bollare l'operato della Nostra banalizzandolo con un termine quale gothic metal, ormai sinonimo di un genere scarico che sempre più di rado offre spunti di riflessione degni di nota (buoni ultimi i Todesbonden e i nostri Dama): il sound proposto, infatti, complici un manipolo di musicisti del giro metal (solo sporadicamente coinvolti nel processo compositivo), trascende tale definizione andando ad incorporare nel migliore dei modi influenze fra le più disparate ("Beverly" parla chiarissimo in tal senso), evidenziando un songwriting fresco, creativo e sempre coinvolgente. Le dieci canzoni proposte funzionano alla perfezione dalla prima all'ultima: guidata dalla splendida voce della versatile e capace Victoria, la band sciorina una serie di esecuzioni ammirevoli dove lo strumentismo non poggia mai solamente sulle chitarre (che anzi vengono dosate con estrema puntualità), ma si colora spesso e volentieri di tastiere melodiose, un programming ben dipanato nelle trame ed inserti di violino e violoncello sempre puntuali e mai ridondanti, esulando sempre e comunque dalle facili tentazioni commerciali in stile Evanescence o Lacuna Coil. Un suono sorprendente in cui convivono momenti acustici e crescendo elettrici calibrati sapientemente ("Who?"), dove gli arrangiamenti rasentano la perfezione formale ("Before I Could Breathe" sa essere catchy con grande stile): un songwriting eclettico ma sempre coerente e soprattutto maturo, sia che si tratti di un frangente spigoloso e solido come "The Flight" piuttosto che di un episodio dolce e melodico come "Underwater". Spiccano anche la malinconica "World From Here" e l'appassionato tributo a Dimebag Darrell (chitarrista dei Pantera, assassinato sul palco da uno squilibrato qualche anno fa) con "I Cried", episodio fortemente sentito dalla brava cantautrice, ed anche la solenne "Deadman Walks" e la fiabesca "Bus Stop" colpiscono per qualità e pathos. Non serve aggiungere altro: complici una produzione perfetta ed una serie di canzoni inappuntabili, questo disco si rivela non solo uno dei debutti più significativi per l'anno in corso (e la bella confezione digipack ne è il degno completamento), nonché uno dei migliori lavori in senso globale, ma anche e soprattutto IL disco che servirà ai dark più oltranzisti per capire che ripudiare a priori un intero filone (quel gothic metal nel quale frettolosamente e goffamente qualcuno infilerà Vic Anselmo) può a volte rappresentare un grave errore, specie nel caso in questione, visto che il futuro di questa intraprendente ragazza si preannuncia molto roseo e la sua musica ha i numeri per sedurre ogni tipo di ascoltatore, come e più dell'onnipresente sig.na Autumn. E se n'è già accorto anche un certo Mick Mercer, il che dovrebbe voler dire qualcosa per molti lettori...
Roberto Alessandro Filippozzi
http://www.myspace.com/vicanselmomusic