19-12-2017
JOTUNSPOR
"Gleipnirs Smeder"
(Cold Spring)
Time: CD (35:24)
Rating : s.v.
La blasonata Cold Spring ristampa quello che a tutt'oggi è l'unico album pubblicato dal progetto norvegese Jotunspor, in origine rilasciato nel 2006 da quella Satanas Rex che è una divisione della stessa label britannica. Della partita erano King (God Seed, ex Gorgoroth etc.) e Kvitrafn (Wardruna, Skuggsjá, ex Gorgoroth etc.), coalizzatisi con l'intento di mescolare il proprio retaggio black metal ad elementi noise e dark ambient, usufruendo del norvegese e dell'antico norreno per le liriche (inerenti, appunto, a culti e credenze norrene). L'album, che in questa ristampa mantiene l'essenziale confezione digipack dell'edizione originaria, rappresentò un esperimento non propriamente riuscito, poiché la spiccata matrice black metal e le inflessioni noise/dark ambient non riuscirono a fondersi adeguatamente, salvo che per una patina più affine al lo-fi che non alla 'grey area'. La sola "Svartalvheims Djup" poté chiamarsi fuori dal coro in un disco ascrivibile al black metal, sebbene si trattasse soltanto di oscuri rumori di fondo misti a grugniti e folate ambientali in un contesto dai toni abissali, e non certo di un episodio memorabile. Le restanti sei tracce erano sostanzialmente black metal, talvolta più morigerato (la title-track e la più lenta "Solartjuven"), altre volte più feroce e spietato ("Freke Han Renn...", "Sol Mun Svartne", "Ginnungagalder"), con denominatori comuni quali un intreccio vocale fra i due musicisti abbastanza variegato, chitarre ipnotiche e sulfuree ed un che di 'rugginoso' comunque mai determinante ai fini di una reale commistione col noise. Anche la conclusiva e minacciosa "Ildkrig", benché costruita su rulli marziali e dotata di un finale vagamente noisy, finiva per allinearsi al metallo nero tipicamente scandinavo, rappresentando se non altro uno dei momenti più interessanti di un disco che, oggi come allora, è da consigliare esclusivamente ai seguaci più open-minded (ma neppure troppo) del black metal, genere al quale "Gleipnirs Smeder" appartiene di diritto.
Roberto Alessandro Filippozzi