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Room 106

17-09-2007

EPICA

"The Divine Conspiracy"

Cover EPICA

(Nuclear Blast/Audioglobe)

Time: (75:28)

Rating : 8

La strada verso il successo per gli Epica è stata spianata dalla presenza tutt'altro che scomoda di una sex-symbol dalla voce angelica e piena, la giovanissima - soltanto 22 anni - mezzosoprano Simone Simons (che continua a fare progressi sia in studio che in sede live), nonché da quella del 'genietto' del gothic metal sinfonico Mark Jansen, ovvero colui che lo scorso decennio aveva dato vita agli After Forever, senza dimenticare l'ormai consolidato stile neoclassico ed hollywoodiano unito al retaggio di certo metal (si spazia tra power, gothic e black) presente nel background del mastermind e degli altri membri: un mix letale che è stato in grado di mietere vittime tra diverse categorie di ascoltatori. Per sancire quanto di buono la band aveva già prodotto con il pregevole debutto "The Phantom Agony" ed il buon successore "Consign To Oblivion", intervengono oggi il colosso Nuclear Blast con un nuovo contratto discografico ed un album dall'intrigante titolo "The Divine Conspiracy". Se in questo genere iper-inflazionato (che dopo lo split Nightwish-Tarja Turunen si è mobilitato in maniera massiccia) è ancora difficile riuscire a stabilire chi farà il definitivo salto di qualità e chi no, ciò che balza all'orecchio fin dal primo ascolto è che il nuovo lavoro targato Epica (un vero e proprio concept sulla nascita delle religioni) ha ben più di una carta a suo favore per far entrare definitivamente la band olandese nella cerchia di coloro che detteranno le regole. Quello che i nostri necessitavano maggiormente era rendere il songwriting più complesso senza snaturare l'appeal catchy e l'emotività necessari a conquistare i fan (anche solo per far concorrenza ai cugini After Forever, che, in questo senso, hanno recentemente sfornato un piccolo capolavoro), e l'obbiettivo è stato pienamente centrato con la nuova release. Lo dimostrano chiaramente l'opener "The Obsessive Devotion", introdotta da un'aria orchestrale da brivido ("Indigo"), molto articolata e spesso inframmezzata da sommi cori lirici e violenti grunts (i quali, rispetto al passato, hanno definitivamente perso quel senso di 'forzatura' per amalgamarsi perfettamente agli altri elementi del sound), i dolcissimi toni medievali e semi-acustici di "Chasing The Dragon" e la modernità accattivante di "Never Enough", primo singolo estratto ed unica lapalissiana trovata commerciale del disco (il vibrante acuto di Simone nel finale avrebbe sicuramente meritato un contesto migliore). L'elemento religioso ricorre soprattutto nel mid-tempo "Living A Lie", inframmezzato da versi in latino e canti gregoriani, mentre in "Fools Of Damnation" fanno capolino eleganti cadenze arabiche. Ottimi riscontri provengono anche dalla graffiante ma sempre dolce "Beyond Belief", dalla corroborante intimità pianistica della ballad "Safeguard To Paradise" e dalla non troppo aggressiva "Sancta Terra" (in pieno stile Epica), mentre, come di consueto, chiude le danze una lunghissima e cinematografica title-track in cui tutti gli elementi dell'album vengono egregiamente riassunti. I nostri riescono dunque nell'intento di comporre un disco genuino e competitivo, pieno di ritmiche mai banali, mai eccessivamente blande o violente, dalla tensione constante ed impreziosito da sezioni vocali dall'impatto devastante (la scelta di ridurre la portata delle parti corali si rivela ottima), un'opera che si guadagna la nostra fiducia e le nostre lodi. Ma allo stesso tempo è anche giusto ricordare che la battaglia finale per battere i titanici ed affermati Nightwish, in uscita nello stesso periodo con il nuovo kolossal "Dark Passion Play", sarà a dir poco ardua...

Marco Belafatti

 

http://www.epica.nl

http://www.nuclearblast.de