10-09-2007
XANDRIA
"Salomé - The Seventh Veil"
(Drakkar/Audioglobe)
Time: (48:50)
Rating : 7
Sin dal debutto, gli Xandria sono sempre stati un enigma per il mondo del metal: la qualità delle loro release si è rivelata infatti piuttosto altalenante, fino a raggiungere nel 2005 i minimi storici con il pessimo "India", vano e ben presto obliato tentativo d'affiancarsi a colleghi del calibro di Nightwish e Within Temptation. Eppure la grossa fetta di pubblico guadagnata nella madrepatria teutonica non ha mai smesso di sostenerli, ed è così che oggi, in un periodo di grande fertilità di gruppi capitanati da graziose ed eteree fanciulle, Lisa Middelhauve e soci riescono a ritagliarsi uno spazio proprio nella scena, grazie ad un album che non ha ancora la faccia tosta di superare quelli dei colleghi più illustri, ma che riesce comunque a fare la sua bella figura in un genere ormai iper-inflazionato. Che il segreto di questa inaspettata insurrezione stia nella produzione, finalmente tornata in mano alla band stessa, e per la precisione al chitarrista Marco Heubam? Ce lo fanno subito pensare la malinconia nordica dell'opener "Save My Life" e la carica heavy di "Vampire", nelle quali domina elegante la performance vocale della notevolmente migliorata frontwoman. La title-track si prepara verosimilmente ad essere riconosciuta da tutti come il miglior pezzo finora composto dai nostri: per la 'danza dei sette veli', la band entra in scena con liquide linee di basso e seducenti arpeggi di chitarra, e si destreggia per oltre sei minuti attraverso malinconici refrain e sinuose partiture orchestrali. Immediata e senza fronzoli si presenta "Only For The Stars In Your Eyes" (dove Lisa duetta con il singer degli Entwine, Mika Tauriainen), mentre la successiva "Firestorm" si fa notare per la sua particolare struttura: in essa convivono riff corposi e trascinanti, le raffinate vocals di Lisa ed arabeschi sinfonici di tutto rispetto, nonché un passaggio strumentale degno degli esemplari After Forever, spezzato all'improvviso da un cammeo di growling vocals (soluzione finora inutilizzata dal quintetto). Come da copione, non potevano poi mancare una dolce ballata ("The Wind And The Ocean") ed un episodio danzereccio, ovvero "Sisters Of The Light", che maneggia con disinvoltura cadenze arabeggianti e chitarre rock. Ormai la classe, un tempo pressoché assente nella musica degli Xandria, si è completamente messa a nudo: non resta che lasciarsi trascinare da questo impetuoso ed affascinante ballo, come rapiti da un incantesimo (del resto la title-track si presta molto bene ad un remix per i dancefloor electro-goth). "Salomé" non mancherà di far ricredere tutti coloro che in passato avevano per ovvi motivi denigrato il five-piece tedesco, ma anche di conquistare nuovi adepti tra gli ormai sempre più numerosi seguaci del metal 'in gonnella', i quali verranno sicuramente sedotti da questa danza tinta d'orientale misticismo e serafica perversione.
Marco Belafatti