02-01-2011
LOCRIAN
"Territories"
(Bloodlust!/Small Doses)
Time: (47:47)
Rating : 7
Disturbante, malsano, ipnotico, alienante: questi, in estrema sintesi, i termini più appropriati per descrivere la ricerca sonora del duo americano, autentico fenomeno di culto nel circuito musicale d'oltreoceano. Nati per volontà di André Foisy, Steven Hess e Terence Hannum, artisti fecondi ed ampiamente apprezzati nel panorama musicale di Chicago, i Locrian danno alle stampe il loro terzo CD (ma ottava release complessiva, tra vinili, cassette e CDr) "Territories", che giunge a un anno di distanza dal precedente "Drenched Lands". I Nostri, per l'occasione, si sono avvalsi del contributo di nomi consolidati del settore (Mark Solotroff, Blake Judd, Bruce Lamont, Andrew Scherer), che hanno completato ed irrobustito la formazione. Le sei tracce dell'album sono un accattivante crocevia tra incarnazioni musicali differenti ma accomunate dal medesimo obiettivo: evocare scenari desolanti, privi di luce, offuscati da un grigiore perenne e profondamente alienante. I due musicisti esplorano i 'territori' impervi del noise, della power electronics e del black metal, dando vita ad una tossica mistura di suoni abrasivi e al tempo stesso ammalianti, interpretati sullo sfondo di una musicalità scarna, minimale, ma non per questo banale o raffazzonata. Le cadenze ossessive di "Inverted Ruins" ci introducono a piccoli passi nel mondo dei Locrian, un mondo animato da sonorità laceranti che conservano una forte carica ipnotica, quest'ultima fortemente accentuata nelle trame impalpabili di "Between Barrows". La lunga e rabbiosa "Procession Of Ancestral Brutalism", vivida testimonianza di black metal diretto ed essenziale, restituisce maggior fisicità al tessuto strumentale dell'album, mentre "Ring Road", altro episodio di lunga durata, pone maggiormente l'accento sui droni. "Antediluvian Territory" è, invece, un breve spaccato di solarità che, dopo una breve introduzione, lascia spazio all'anima più elettrica di "The Columness Arcade". La band statunitense aggiunge un nuovo tassello alla propria discografia, ricco di soluzioni accattivanti e personali che lasciano trasparire ulteriori spiragli evolutivi. Attendiamo fiduciosi, quindi, il prossimo lavoro completo dei Locrian che, ne siamo certi, sancirà la definitiva consacrazione del trio americano.
Paolo Sola
http://www.myspace.com/thelocrian
http://bloodlust.blogspot.com/