22-09-2010
THE BIRTHDAY MASSACRE
"Pins And Needles"
(Dependent/Cellar Door/Masterpiece)
Time: (42:13)
Rating : 7.5
Se è vero che nella stragrande maggioranza dei casi un gruppo raggiunge la maturità col terzo album, i The Birthday Massacre di tale assioma sono un esempio emblematico. È infatti stato "Walking With Strangers", terza prova sulla lunga distanza uscita giusto tre anni fa, l'album che ha consacrato il sestetto di Toronto nel gotha dei nomi che contano a livello internazionale, il che ha portato ad un proficuo deal con la rinata Dependent. Ed il nuovissimo "Pins And Needles" è proprio uno dei dischi sui quali la label tedesca punta maggiormente per l'anno in corso: esso è infatti un ritorno riuscito che potrà facilmente confermare i risultati ottenuti dal suo predecessore, oltre ad allargare la fanbase di Chibi e soci. La formula non è mutata: le chitarre potenti ed ipercompresse donano robustezza a brani catchy esaltati dalla voce giovane ma carismatica di una Chibi sempre più motivata ed efficace, mentre le tastiere ricamano melodie e 'sfondi' electro-oriented e la sezione ritmica si occupa di donare solidità a canzoni che conoscono l'importanza di risultare vincenti in sede live. Sicuramente una formula che punta ad accattivarsi tanto le giovani leve quanto chi non disdegna ascolti più leggeri rispetto alla media del suono oscuro, ma il concept audiovisivo dei Nostri funziona infinitamente meglio di tante realtà tutte immagine e poca sostanza, e nelle undici canzoni presenti nella nuova fatica sono i riusciti refrain, gli impeccabili arrangiamenti ed un suono tanto raffinato quanto potente a darcene dimostrazione. La durezza dell'opener "In The Dark" e della title-track si alterna con la dolcezza intrinseca di momenti come la melodica ed ariosa "Always" o "Pale", per poi lasciare il campo a frangenti più scoppiettanti come il dinamico up-tempo "Control", la catchy "Shallow Grave" o l'energica "Sleepwalking", con "Two Hearts" a primeggiare per spessore emotivo, ma quel che conta davvero è che tutti i brani funzionano a dovere senza momenti di stanca, il che garantirà i risultati auspicati da questo quarto full-lenght dei canadesi. Cronaca di un successo annunciato, senza stravolgimenti ma con rinnovato vigore e completezza (come era lecito aspettarsi), e soprattutto senza scendere ai ridicoli compromessi del pop per vendere qualche copia in più.
Roberto Alessandro Filippozzi
http://www.thebirthdaymassacre.com/