Logo DarkRoom Magazine
Darkroom List menu Room101 Room102 Room103 Room104 Room105 Room106 Room107 Room108 Room109 Reception
SYNTHPOP, FUTURE-POP, TRIP-HOP, CHILLOUT E TUTTA L'ELETTRONICA PIÙ ACCESSIBILE E MELODICA
HARSH-ELECTRO, EBM, ELECTRO-INDUSTRIAL, IDM E TUTTA L'ELETTRONICA PIÙ ABRASIVA E DISTORTA
DARKWAVE, GOTHIC, DEATHROCK, POST-PUNK E AFFINI
INDUSTRIAL, AMBIENT, POWER ELECTRONICS E TUTTE LE SONORITÀ PIÙ NERE ED OPPRIMENTI
NEOFOLK, NEOCLASSICAL, MEDIEVAL, ETHEREAL E TUTTE LE SONORITÀ PIÙ DELICATE E TRADIZIONALI
TUTTO IL METAL PIÙ GOTICO ED ALTERNATIVO CHE PUÒ INTERESSARE ANCHE IL PUBBLICO 'DARK'
TUTTE LE SONORITÀ PIÙ DIFFICILI DA CLASSIFICARE O MENO RICONDUCIBILI ALLA MUSICA OSCURA
LA STANZA CHE DEDICA LA DOVUTA ATTENZIONE ALLE REALTÀ NOSTRANE, AFFERMATE E/O EMERGENTI
LA STANZA CHE DEDICA SPAZIO ALLE BAND ANCORA SENZA CONTRATTO DISCOGRAFICO

Mailing-List:

Aggiornamenti su pubblicazioni e attività della rivista


 

Cerca nel sito



Room 106

22-03-2010

WICKED KING WICKER

"God Is Busy... Save Yourself"

Cover WICKED KING WICKER

(Cold Spring/Audioglobe)

Time: (52:56)

Rating : 6.5

Una delle ultime diramazioni stilistiche a cui sta dando voce la label inglese Cold Spring è il doom di nuova generazione, quello cresciuto con ogni probabilità sull'esempio dei blasonati Sunn O))): a questa corrente appartiene anche il duo statunitense Wicked King Wicker, realtà attiva ormai da qualche anno. Le peculiarità della loro ultima fatica si mantengono aderenti ai precedenti titoli: in pratica siamo dinnanzi ad un brutale muro sonoro basato su ramificazioni rumoristiche estrapolate da macchinari elettronici e riverberi di chitarre, e queste ultime garantiscono quel minimo calore che divide i tre lunghi brani di "God Is Busy... Save Yourself" dalla più feroce power-electro. Un labile filo conduttore può essere riscontrato anche con il doom di prima generazione, quello dei Black Sabbath tanto per intenderci, evidente nei lenti movimenti dei suoni distorti e nei riff grezzi, vicini anche alla prima scuola black metal. Ma a scanso di equivoci è la muraglia nera e ferrosa a spadroneggiare nel disco: un ammasso di brutalità compattata a forza, sotto cui palpitano sussulti a malapena riconoscibili e utili a diversificare il tutto: nel particolare il riferimento è diretto verso presunte partiture vocali che si dimenano nel caos o verso ruvide e stanche sessioni ritmiche, anche queste debitrici dell'esempio black. Situazioni ancor più prossime al noise prendono forma nella conclusiva "So Easily Lead Atray" dove, tra sferragliate e riff sporchi, trovano posto rumori disturbanti modulati su frequenze alte che, tra le tante evoluzioni, finiscono anche col duettare con degli assolo di chitarra (!). Un pizzico di nera ironia chiude un lavoro estremo all'interno di una scena estrema: non per tutti i gusti e - purtroppo - nemmeno all'altezza dei nomi più grandi. Indicato agli intenditori del doom.

Michele Viali

 

http://www.wickedkingwicker.com/

http://www.coldspring.co.uk/